Una coloratissima parata di artisti e ballerini questa mattina ha dato il via, tra musica e danze tipiche, alle celebrazioni del National Day del Venezuela a Expo Milano 2015. “Come gesto di amicizia, oggi abbiamo deciso di portare a Expo Milano 2015 il clima tropicale venezuelano”, ha esordito il Vice Ministro per l’Europa del Ministero degli Esteri del Paese Alejandro Fleming, intervenendo con ironia alla cerimonia dell’alzabandiera, davanti all’Expo Centre. La delegazione venezuelana è stata accolta dal Commissario Generale di Expo Milano 2015 Bruno Antonio Pasquino. “Il tema di Expo Milano 2015 – ha dichiarato Fleming, portando i saluti del Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela Nicolás Maduro Moros - ci consente di riflettere sulla sicurezza alimentare e su come garantire il diritto fondamentale al cibo. La nostra Repubblica, nel 1999, ha rivendicato l’alimentazione come un diritto umano e come garanzia alla sicurezza della popolazione. Grazie a queste decisioni abbiamo ridotto la fame drasticamente, raggiungendo l’obiettivo di soddisfare i bisogni di oltre il 50% della popolazione”. “Il Venezuela – ha spiegato Pasquino - è un Paese che emoziona per la vegetazione incredibile, la bellezza della gente, i sapori di una cucina straordinaria. Oltre un milione e mezzo di abitanti possiedono il passaporto italiano, un fattore che rende l’idea del forte legame tra i nostri Paesi. Negli ultimi 20 anni, in Venezuela – ha ricordato -, sono state messe in atto riforme importanti. La Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, decretata nel 1999, afferma l’obbligo di assicurare come patrimonio comune e irrinunciabile dell’umanità l’equilibrio ecologico e i beni ambientali. Nel Padiglione del Venezuela i visitatori possono scoprire i progressi del Paese in materia agroalimentare e dei risultati raggiunti, in armonia col tema di Expo Milano 2015”. Il Viceministro Fleming ha proseguito la sua visita all’Esposizione Universale, facendo tappa a Palazzo Italia, dove ha sottoscritto la Carta di Milano. Al termine della cerimonia, oltre 300 ballerini si sono esibiti in danze tradizionali lungo il Decumano fino al Cluster Cereali e Tuberi. Qui, nel pomeriggio si è tenuto il concerto del coro Es-Guasa.
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