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TORINO. Salone del libro. Il male italiano di Raffaele Cantone

TORINO. Salone del libro. Il male italiano di Raffaele Cantone

Raffaele Cantone

"Paghiamo una sottovalutazione culturale di vecchia data della corruzione. Si tende a credere che, bene o male, i lavori si facciano comunque, ma non è vero. Così i corruttori, quando effettuano i lavori, risparmiano sui materiali per pagare la corruzione e i ponti cadono". Lo ribadisce il presidente dell'Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, che questa sera ha presentato al Salone del Libro di Torino 'Il male italiano', volume scritto con con Gianluca Di Feo per la Rizzoli. "La corruzione taglia fuori la concorrenza e i migliori, che così vanno all'estero. Il corrotto - afferma - non può assumere i migliori, ma gli amici. Bisogna creare anticorpi nel sistema, partendo dal coinvolgimento delle energie che ci sono nel Paese e che fanno il loro lavoro bene e onestamente. Vanno inserite nel sistema regole minime che, se stabilizzate, possono contribuire a cambiare i meccanismi. Le indagini su Expo ci hanno mostrato soggetti già noti per fatti di corruzione che continuavano tranquillamente ad apparire alla luce del giorno facendo i loro affari. Come se un pedofilo tornasse nell'asilo dove ha fatto male ai bambini. Non è certo un caso - conclude - se nel 2013 nel nostro Paese, dove si fa un gran parlare di contrasto alla corruzione, su 50.000 detenuti nelle carceri solo 11 lo erano per corruzione".
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