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FOGLIZZO. Il Castello ospiterà l’opera “uMani”

FOGLIZZO. Il Castello ospiterà l’opera “uMani”

L'opera Umani che sarà ospite a Foglizzo

FOGLIZZO. Dal 1 al 7 febbraio, Foglizzo sarà una delle località prescelte per mettere in mostra l’opera uMani dello scrittore Flavio Pagani, presso il Castello dei Biandrate.

Un’iniziativa promossa dal Concorso Letterario Nazionale Amilcare Solferini, che se ne fa portavoce in Canavese, per mettere in luce quest’opera, che ha  iniziato il suo viaggio attraverso l’Italia a settembre scorso, nel Castello medievale di Monteverde ad Avellino.

Un viaggio “artistico” che è  poi proseguito in altri luoghi della penisola italiana, come Cesenatico, in occasione dell’Alzheimer Fest, Villa Barbarigo, Ca’ Arnaldi a Noventa Vicentina in provincia di Vicenza, Palazzo Comunale di La Spezia, il centro culturale “Libri Liberi” a Firenze fino ad arrivare  Villa Manin a Codroipo, ad Udine.

Ed oggi, dopo aver portato la sua bellezza al Palazzo Gromo - Losa di Biella, toccherà altre cinque località del Piemonte, che oltre Foglizzo, vedrà in lista Rodallo,  Romano Canavese, Levone e Cambiàno.

“Come spesso accade da anni  - spiega il primo cittadino Fulvio Gallenca - grazie al direttivo del Carc ed in particolare all’entusiasmo e la voglia di fare di Alessandro Actis Grosso, cerchiamo di collaborare alle iniziative che ci propongono, concedendo il patrocinio. In passato abbiamo ospitato un’edizione della premiazione del concorso letterario Amilcare Solferini, in cui anche quest’anno ci è stata richiesta la partecipazione, e quindi con piacere partecipiamo al piccolo tour canavesano di quest’opera artistica, che ospiteremo presso le sale del castello di Foglizzo, dall’inizio del mese di febbraio”.

L’opera  realizzata interamente in ferro battuto grezzo, raffigura quattro mani, due di adulti e due di bambini che salutano, resistono, chiedono aiuto, si aggrappano, ma che non si arrendono mai.

Di circa 120 per 120 cm ed un impianto elettrico all’interno, che alimenta 4 faretti che illuminano le mani, vuole rappresentare, attraverso un gioco di effetti tra il ferro e la luce, i contrasti “umani” che si vivono, raccontando la sofferenza e l’indifferenza, l’emarginazione e l’inclusione, la solitudine e l’accoglienza.

Un modo per portare un messaggio di solidarietà, di porgere una “mano” verso ogni forma di indifferenza e che da febbraio avrà modo di “illuminare” anche Foglizzo.

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