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Settimo Torinese
01 Novembre 2022 - 12:13
Nino Battaglia, celebre volto del TG3 Regionale, si è spento all’ospedale Molinette di Torino a causa di una malattia implacabile e fulminante. Aveva 71 anni. Era tra i conduttori più amati del telegiornale del Piemonte insieme a Gian Franco Bianco, un altro giornalista prematuramente scomparso.
Nino Battaglia è stato per lungo tempo residente a Settimo. Era un giornalista del “Cittadino Settimese”, una delle prime testate locali in cui scrivevano anche altri collaboratori diventati, successivamente, delle firme nazionali. “Era il giornalista locale a cui erano rivolte le nostre critiche - dice il regista Gabriele Vacis, suo amico - . Era un modo per farci sentire, eravamo tutti giovani e lui aveva sempre avuto equilibrio nel rispondere e nel trattare con noi del Laboratorio Teatro Settimo che, al contrario, eravamo un po’ più accesi. Poi lui passò alla redazione della Gazzetta del Popolo e poi alla Rai. Con il tempo diventammo buoni amici e non mancava occasione per ridere sulle sciocchezze che scrivevamo ai tempi. Ci seguiva anche con la Rai, ricordo un servizio su Viva Piazza, una delle nostre iniziative. Erano quegli anni lì, dal 1974 circa fino agli anni Ottanta”. Anche il comune di Settimo ha postato un messaggio di cordoglio: “Giornalista apprezzato e stimato, aveva un legame particolare con la nostra città, dove aveva vissuto per anni. Le sue ceneri, per sua volontà, riposeranno nel cimitero di Settimo”.
La scomparsa di Nino Battaglia è stata annunciata dalla sorella Nina con Nino e Silvia, dal piccolo Mattia con la sua mamma Elisabetta. I funerali sono stati celebrati lunedì 31 ottobre a Torino presso la parrocchia Santa Barbara Vergine di via Assarotti.
Il giornalismo locale a Settimo Torinese visse una fase dinamica dopo la metà degli anni '50 del Novecento, anni di grande crescita demografica ed economica della città, in cui si registrarono avvenimenti significativi: l'acquisizione della borgata Mezzi Po (1957), il conseguimento del titolo di città (1958), la nascita di due nuove parrocchie (san Giuseppe Artigiano al Borgo Provinciale e Santa Maria al Borgo Nuovo), l'avvio di numerose opere pubbliche ( la realizzazione del sottopasso ferroviario e dell'attigua biblioteca, la copertura del rio Freidano, la costruzione di nuove scuole...)
IL PORTAVOCE SETTIMESE
Il primo periodico a uscire in edicola in quel periodo fu il “Portavoce Settimese”, mensile stampato dalla tipografia 3-B di Torino: il suo direttore era Oreste Benzi, già rappresentante della DC nel Comitato di Liberazione e nella giunta popolare insediatasi in municipio il 29/4/1945. Il primo numero uscì ad ottobre 1957, interrompendo le pubblicazioni a novembre 1958, per poi riprenderle ad ottobre 1961, con Fiore Bertoglio direttore e Felice Vittone vicedirettore, che diedero al periodico un'impronta reazionaria e qualunquista. Svilito a foglio di parte, cessò le pubblicazioni nell'estate 1962.
IL CITTADINO SETTIMESE
Vita assai più lunga ebbe “Il Cittadino Settimese”, “periodico mensile apolitico indipendente”, il cui primo numero uscì nell'aprile 1959. Stampato dallaipografia Sigraf di Torino e successivamente dalla tipografia settimese Angelo Giordana, il nuovo mensile era diretto da Oreste Benzi, già responsabile del “Portavoce”. Francesco Bessone, Giovanni Tamone e Gianni Zattarin erano i redattori. Per quasi un trentennio il periodico fu uno specchio delle trasformazioni demografiche, economiche, sociali e urbanistiche della città. Alla morte di Benzi, il 25 ottobre 1970, la direzione fu assunta da Maurizio Caravella, che rinnovò il mensile sia nei contenuti che nella grafica.
Con il primo numero del 1984, il nuovo editore, la Sogedit (Società generale editrice) cambiò formato e veste grafica al periodico; alla tipografia Giordana subentrò la Sargraf di Torino e Antonio Baeli fu nominato direttore responsabile. Nel febbraio 1986, “Il Cittadino” cessò definitivamente la stampa.
L'ECO
Stampato dalla tipografia ciriacese di Giovanni Capella, “L'Eco” , periodico indipendente, cominciò ad uscire nell'aprile 1965, per iniziativa di alcuni fondatori de “Il Cittadino Settimese”, con Carlo Brizio direttore responsabile e Giovanni Tamone direttore editoriale. Dal numero del 7 maggio 1966, Francesco Bessone assunse il ruolo di direttore editoriale. Anche “L'Eco” ebbe vita breve; il 20 gennaio 1984, dopo una pausa di circa 15 anni, ritornò in edicola con una nuova veste, ma con il numero del 2 giugno 1984 chiuse le pubblicazioni .
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