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Cuorgnè

Patologie tempo-dipendenti: agire subito per salvare vite

Lezione all’UNITRE di Cuorgnè su ictus, infarto e arresto cardiaco: riconoscere i sintomi e intervenire rapidamente può fare la differenza

Patologia  tempo dipendente.

La scorsa settimana si è tenuta una lezione sulle patologie tempo-dipendenti presso l’UNITRE di Cuorgnè, con un ampio pubblico presente. L’incontro è iniziato con i saluti del vice sindaco Vanni Crisapulli e dell’assessore Elisa Troglia, seguiti dal benvenuto del presidente del Comitato S.S.C., Massimo Savoi, che ha introdotto i relatori.

Il primo intervento è stato del prof. Sergio Bretti, oncologo e già primario dell'ASL TO4, che ha parlato delle gravi conseguenze dell'ictus, una patologia che, in Italia, causa in media 250 ricoveri giornalieri, uno ogni 6 minuti. L'ictus, prima causa di invalidità e seconda causa di morte, si manifesta come ischemia cerebrale o emorragia e richiede un intervento tempestivo entro le prime 4-5 ore dall'insorgenza dei sintomi per limitare i danni cerebrali. Bretti ha spiegato l'acronimo FAST, che aiuta a riconoscere rapidamente i sintomi: Face (faccia asimmetrica), Arms (difficoltà a sollevare le braccia), Speech (alterazione del linguaggio), e Time (importanza di agire rapidamente chiamando il 112).

Successivamente, il dott. Davide Presutti, dirigente medico presso la Cardiologia di Ivrea (ASL TO4), ha parlato dell’infarto del miocardio, che provoca circa 260 ricoveri al giorno in Italia. Ha descritto i sintomi principali, tra cui dolore toracico, irradiamento a spalle e braccia, affanno e sudorazione, e ha ribadito che il tempo di intervento è cruciale. In caso di sospetto infarto, ha sottolineato, è fondamentale chiamare subito il 112 e seguire le indicazioni, senza aspettare che i sintomi passino.

L’incontro è proseguito con il dott. Alessio Mottinelli, infermiere soccorritore della Croce Rossa, che ha illustrato le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) e l’importanza dell’uso del DAE (defibrillatore semiautomatico) per aumentare le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco. Ogni anno in Italia si registrano oltre 66.000 arresti cardiaci, ma solo nel 30% dei casi i presenti intervengono tempestivamente.

I partecipanti hanno potuto anche esercitarsi con manichini, imparando a eseguire correttamente il massaggio cardiaco. La lezione si è conclusa con una sessione di domande e risposte, coordinata da Barbara Da Ruos, e il messaggio chiaro dei relatori: riconoscere tempestivamente i sintomi di ictus, infarto o arresto cardiaco può fare la differenza tra la vita e la morte.

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