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Borgofranco

Ore 5,15: sprofonda via Vittorio Emanuele

A crollare, portandosi dietro la recinzione di una casa, è stata la copertura sul Rio dei Pescatori

Borgofranco, via Vittorio Emanuele

Via Vittorio Emanuele, all'altezza del civico 12

Ore 5,15. Via Vittorio Emanuele all'altezza del civico 12, con un tonfo sordo, è sprofondata. 

Un brutto risveglio, ieri mattina, per gli abitanti che hanno visto la recinzione della loro abitazione crollare nel cratere che si è aperto.

A cedere è stata la copertura del Rio dei Pescatori. Un disastro annunciato nel rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione, essendo quel Rio demaniale.

Perché i segni di cedimento c'erano già da tempo e l'ordinanza di messa in sicurezza del Comune era già stata firmata due anni fa. Nel frattempo la Regione aveva erogato un contributo di 80mila euro appena a fronte di un progetto complessivo di quasi 800mila. Insomma nel tira e molla tra i due enti pubblici, aumentavano i segnali  che preannunciavano un crollo della sedime dove corrono le recinzioni delle case, c'è un marciapiede e ci sono le panchine.

E così il sindaco aveva affidato i lavori che sarebbero dovuti cominciare lunedì. Sabato mattina, invece, il crollo.

"Fortunatamente nessuno si è fatto male - commenta il sindaco Fausto Francisca - erano già tutti allertati, l'impresa esecutrice dei lavori, la Smat, la società dell'acqua. Si è trattato solo di anticipare di due giorni il loro intervento".

Rio dei Pescatori era l'antico fossato che circondava il ricetto del paese. Negli Anni Sessanta è stato tombato ed è diventato un po' la fognatura del paese.

Dopo l'alluvione del 1994 sono emerse tutte le criticità di quell'opera di chiusura del Rio. L'acqua tracimò inondando la piazza e i piedi del campanile che vennero allagati fino ad un metro di altezza.

A quel punto si iniziò a pensare di ridisegnare quel tracciato che doveva essere assolutamente rivisto. Nel frattempo tutto il centro storico venne collegato alla rete fognaria e una rete di canali scolmatori alleggerì la portata del Rio dei Pescatori. 

Terminate le opere, nel Rio non era rimasta praticamente acqua.

"Peccato che qualcuno abbia continuato a scaricare abusivamente - spiega il sindaco - e i miasmi in quel tunnel hanno iniziato a corrodere le parti di ferro che reggevano l'armatura. Qualche anno fa abbiamo visto i primi cenni di cedimento. Tutto il resto è storia recente".

IL SINDACO FAUSTO FRANCISCA

Poi Francisca aggiunge: "Gli ingegneri della Difesa suolo regionali interverranno nei prossimi giorni per " rivalutare" la situazione e magari proporre ulteriori risorse da aggiungere agli 80 mila euro già concessi".

A complicare la situazione sono le recinzioni delle case che affacciano lungo via Vittorio Emanuele. Sono state tutte realizzate sopra quella copertura demaniale: "Nei prossimi giorni si capirà se tutto il Rio verrà riaperto, se verranno rifatti gli accessi carrai, se le recinzioni torneranno e rientreranno nei vecchi confini, fuori argine" , e sopratutto chi pagherà i lavori relativi. Una cosa è certa, però: i lavori proseguiranno senza interruzioni su indicazioni degli Ingegneri coinvolti".

Davanti al rovinoso crollo, non sono mancate le polemiche dell'opposizione. 

Il consigliere Manlio Muggianu, su tutte le furie dichiara: "Ora chiamateci pure "uccelli del malaugurio", oppure "gente che non vuole bene al paese", ma i fatti confermano purtroppo le nostre peggiori previsioni: mentre il nostro Sindaco era impegnato ad infiocchettare tutto il paese, transenne comprese, le magagne nascoste sotto il tappeto rosa continuavano a lavorare sottotraccia. Siamo arrivati al crollo di una via centrale, e il Sindaco, prima ancora di preoccuparsi di come risolvere la situazione, si affretta a puntualizzare che si tratta di proprietà demaniale, anche se ammette che i lavori di copertura furono fatti dal Comune. Quindi, chi dovrà mai ripararli o rifarli?". 

Manlio Muggianu, consigliere di minoranza della lista civica "Insieme per Borgofranco d'Ivrea"

Poi incalza: "Siamo stufi di sentirci ripetere come un mantra: "Borgofranco c'è", che è stato persino usato come introduzione ad evidenti problemi ed addirittura a tragedie. Nel mentre, il paese affoga nell'incuria e nell'abbandono, sperando che non debba affogare anche nell'acqua vera e propria, visto il totale disinteresse di questa amministrazione per la cura e la manutenzione delle strutture a difesa del dissesto idrogeologico".

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