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Borgofranco
05 Novembre 2023 - 13:09
Via Vittorio Emanuele, all'altezza del civico 12
Ore 5,15. Via Vittorio Emanuele all'altezza del civico 12, con un tonfo sordo, è sprofondata.
Un brutto risveglio, ieri mattina, per gli abitanti che hanno visto la recinzione della loro abitazione crollare nel cratere che si è aperto.
A cedere è stata la copertura del Rio dei Pescatori. Un disastro annunciato nel rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione, essendo quel Rio demaniale.
Perché i segni di cedimento c'erano già da tempo e l'ordinanza di messa in sicurezza del Comune era già stata firmata due anni fa. Nel frattempo la Regione aveva erogato un contributo di 80mila euro appena a fronte di un progetto complessivo di quasi 800mila. Insomma nel tira e molla tra i due enti pubblici, aumentavano i segnali che preannunciavano un crollo della sedime dove corrono le recinzioni delle case, c'è un marciapiede e ci sono le panchine.
E così il sindaco aveva affidato i lavori che sarebbero dovuti cominciare lunedì. Sabato mattina, invece, il crollo.
"Fortunatamente nessuno si è fatto male - commenta il sindaco Fausto Francisca - erano già tutti allertati, l'impresa esecutrice dei lavori, la Smat, la società dell'acqua. Si è trattato solo di anticipare di due giorni il loro intervento".
Rio dei Pescatori era l'antico fossato che circondava il ricetto del paese. Negli Anni Sessanta è stato tombato ed è diventato un po' la fognatura del paese.
Dopo l'alluvione del 1994 sono emerse tutte le criticità di quell'opera di chiusura del Rio. L'acqua tracimò inondando la piazza e i piedi del campanile che vennero allagati fino ad un metro di altezza.
A quel punto si iniziò a pensare di ridisegnare quel tracciato che doveva essere assolutamente rivisto. Nel frattempo tutto il centro storico venne collegato alla rete fognaria e una rete di canali scolmatori alleggerì la portata del Rio dei Pescatori.
Terminate le opere, nel Rio non era rimasta praticamente acqua.
"Peccato che qualcuno abbia continuato a scaricare abusivamente - spiega il sindaco - e i miasmi in quel tunnel hanno iniziato a corrodere le parti di ferro che reggevano l'armatura. Qualche anno fa abbiamo visto i primi cenni di cedimento. Tutto il resto è storia recente".
IL SINDACO FAUSTO FRANCISCA
Poi Francisca aggiunge: "Gli ingegneri della Difesa suolo regionali interverranno nei prossimi giorni per " rivalutare" la situazione e magari proporre ulteriori risorse da aggiungere agli 80 mila euro già concessi".
A complicare la situazione sono le recinzioni delle case che affacciano lungo via Vittorio Emanuele. Sono state tutte realizzate sopra quella copertura demaniale: "Nei prossimi giorni si capirà se tutto il Rio verrà riaperto, se verranno rifatti gli accessi carrai, se le recinzioni torneranno e rientreranno nei vecchi confini, fuori argine" , e sopratutto chi pagherà i lavori relativi. Una cosa è certa, però: i lavori proseguiranno senza interruzioni su indicazioni degli Ingegneri coinvolti".
Davanti al rovinoso crollo, non sono mancate le polemiche dell'opposizione.
Il consigliere Manlio Muggianu, su tutte le furie dichiara: "Ora chiamateci pure "uccelli del malaugurio", oppure "gente che non vuole bene al paese", ma i fatti confermano purtroppo le nostre peggiori previsioni: mentre il nostro Sindaco era impegnato ad infiocchettare tutto il paese, transenne comprese, le magagne nascoste sotto il tappeto rosa continuavano a lavorare sottotraccia. Siamo arrivati al crollo di una via centrale, e il Sindaco, prima ancora di preoccuparsi di come risolvere la situazione, si affretta a puntualizzare che si tratta di proprietà demaniale, anche se ammette che i lavori di copertura furono fatti dal Comune. Quindi, chi dovrà mai ripararli o rifarli?".
Manlio Muggianu, consigliere di minoranza della lista civica "Insieme per Borgofranco d'Ivrea"
Poi incalza: "Siamo stufi di sentirci ripetere come un mantra: "Borgofranco c'è", che è stato persino usato come introduzione ad evidenti problemi ed addirittura a tragedie. Nel mentre, il paese affoga nell'incuria e nell'abbandono, sperando che non debba affogare anche nell'acqua vera e propria, visto il totale disinteresse di questa amministrazione per la cura e la manutenzione delle strutture a difesa del dissesto idrogeologico".
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