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Nuovo ospedale: lì non va bene!

La presa di posizione di "Agorà - Cittadinanza Attiva"

Nuovo ospedale: lì non va bene!

l'area ex Montefibre

Premettendo che riteniamo che l’Ospedale del Canavese debba essere costruito ad Ivrea, per le motivazioni che illustreremmo in seguito, siamo in totale disaccordo che l’area Ex Montefibre sia il sito più idoneo all’insediamento di quella struttura, ma invece potrebbe essere realizzato nell’adiacente area posta a Sud dell’area Ex Montefibre stessa . Tale area è delimitata ad Est dalla statale (asse distributore), a Ovest dalla ferrovia e a Nord dallo snodo viario che consente l’accesso, da stradale Torino,e da altre viabilità, all’area Montefibre.

Il nostro parere negativo sulla scelta di quell’area è dovuto alla mancanza  di strutture di accesso all’area adeguate al carico urbanistico generato dalle destinazioni d’uso previste.

L’ architetto Boeri, incaricato di redigere la Variante Generale al PRGC, aveva indicato tale area come ottimale per ospitare sia l’ Ospedale che il Tribunale.

A nostro parere la scelta più equilibrata per il territorio Canavesano dovrebbe essere quella di realizzare più presidi ospedalieri sparsi sul territorio di cui Ivrea dovrebbe avere l’Ospedale in grado di garantire prestazioni più specialistiche.

Criteri considerati

Quali sono i principali criteri da prendere in considerazione per valutare la scelta dell’area su cui edificare il nuovo Ospedale?

Molte persone, quotidianamente, devono recarsi all’Ospedale e devono essere messe nelle condizioni di poterlo fare  senza gravi disagi, anche perché, sempre più spesso, si tratta di persone in età avanzata.

Il dibattito in atto a cui stiamo assistendo sul dove realizzare il nuovo Ospedale sembra essere condizionato più da interessi particolari che da razionali valutazioni sulla fruibilità della struttura ospedaliera da  parte degli utenti. Utenti che non sono soltanto coloro che necessitano di cure ma anche coloro che li accompagnano e che li assistono.

Sarebbe interessante conoscere quali criteri sono stati presi in considerazione per definire il sito più idoneo per l’insediamento dell’Ospedale del Canavese e quanto la scelta possa essere stata influenzata da interessi  “politici e economici”.

Ivrea ha un rapporto di vecchiaia tra i più alti in Italia, il che significa tra i più alti al mondo.Quindi è indubbio che si tratta di una utenza con minore autonomia di dislocamento rispetto a  popolazioni con un rapporto di vecchiaia più basso. 

Non condividiamo la scelta di realizzare mega ospedali a sevizio di ampi territori a bassa densità di popolazione in quanto tale scelta determina diseconomia e disservizi per i cittadini. Diseconomia e disservizi dovuti ai costi e ai lunghi tempi per accedere alla struttura ospedaliera per la maggior parte dei cittadini.

Riteniamo indispensabile che, per valutare il sito per l’insediamento di una struttura ospedaliera, sia fatta una attenta valutazione sul rapporto tra dimensione della struttura ospedaliera, dimensione del territorio da servire e livello di adeguatezza delle reti di trasporto pubblico.

A nostro parere la scelta più equilibrata per il territorio Canavesano dovrebbe essere quella di realizzare più presidi ospedalieri sparsi sul territorio di cui Ivrea dovrebbe avere l’Ospedale in grado di garantire prestazioni più specialistiche.

Purtroppo sembra che, per chi ci amministra, l’unico modello di efficienza e di economicità sia la realizzazione di “mega ospedali” dimenticandosi che simili strutture “scaricano” una non mai considerata diseconomia sui cittadini. Diseconomia sia in intermini di costi per raggiungere la struttura ospedaliera e sia in termini di tempo impiegato per fruire delle prestazione del servizio pubblico.

E’ fondamentale che gli studi di fattibilità non considerino soltanto i costi diretti e indiretti per la realizzazione e la gestione della struttura ospedaliera, ma considerino anche i costi, diretti e indiretti, che gravano sui cittadini per i costi di trasporto e per i lunghi tempi di percorrenza per raggiungere la struttura ospedaliera.

I disagi e i costi imposti ai cittadini dovrebbero essere considerati dei veri e propri “costi”  da aggiungere ai costi di costruzione e a quelli di gestione per consentire una corretta valutazione della caratteristiche delle strutture ospedaliere e del loro posizionamento sul territorio.

Entrando nel merito della localizzazione dell’Ospedale del Canavese, riteniamo che Ivrea debba essere considerata  il luogo più adatto per il suo insediamento. La città  è sempre stata riconosciuta come il centro di riferimento del territorio canavesano, ha sempre avuto l’Ospedale più importante, la popolazione più numerosa, e oggi, anche quella più anziana.

Ivrea merita certamente di essere sede dell’ Ospedale del Canavese anche in quanto  collegata al territorio  con tutti i  mezzi pubblici di trasporto, compresa la ferrovia, ma l’Ospedale, a nostro parere  non può essere realizzato nell’area Ex Montefibre, come invece sembra voler fare  il Consiglio Regionale.

Il nostro parere negativo sulla scelta di quell’area è dovuto alla mancanza  di strutture di accesso all’area adeguate al carico urbanistico generato dalle destinazioni d’uso previste.

E’ bene ricordare che già nelle fasi di approvazione del Piano Particolareggiato N. 3 del Parco Tecnologico della Dora Baltea (PP3), previsto nell’area Ex Montefibre,  erano state fatte osservazioni ufficiali che evidenziavano tale precarietà.  

L’Amministrazione Comunale in carica confermava che tale precarietà esisteva ma che, con il potenziamento di via Dora Baltea ( PP2) e con la realizzazione del Tunnel sotto Montenavale, tale precarietà sarebbe stata superata e l’accessibilità garantita.

Ill PP3, Parco Tecnologico della Dora Baltea, prevedeva che sull’area fossero insediate attività produttive, uffici, il Tribunale, un Palazzetto dello sport, il Poliambulatorio, ma non prevedeva Centri Commerciali, Residenze ecc…

L’utilizzazione dell’ area della Sacca, nome dell’area di cui sopra, nella quale ci sono anche aree di proprietà del Comune di Ivrea, consentirebbe l’accesso all’area direttamente dalle viabilità principali senza interferire con l’area Ex Montefibre e con la città di Ivrea..

 

Problemi associati all’area ex-Montefibre

Dopo il passaggio di proprietà dell’area, sono state variate  le destinazioni d’uso e alla nuova proprietà è stato concesso di realizzare un Centro Commerciale, insediare il Tribunale (in affitto in un ex edificio realizzato con fondi DOCUP della Comunità Europea) realizzare negozi, bar, edilizia residenziale, il Movicentro  e il Poliambulatorio. Quindi tutte attività che generano un maggior traffico veicolare rispetto alle destinazioni d’uso previste nel Parco Tecnologico N. 3.

Le nuove destinazioni d’uso sono state consentite senza prevedere l’adeguamento delle infrastrutture urbanistiche e senza aver provveduto al potenziamento di via Dora Baltea e alla realizzazione del traforo di Monte Navale come era stato previsto..

La precarietà di accesso  e di transito è già evidente adesso in alcune ore del giorno e il Piano Regolatore adottato dal Consiglio Comunale dell’Amministrazione del Sindaco Sertoli prevede che sull’area si possano realizzare ulteriori 65.000 mq. di superficie utile. Tale capacità edificatoria consentirebbero la realizzazione di circa 650 -700 appartamenti o  di immobili con altre destinazioni d’uso ma con la stessa superficie utile netta..

Senza dubbio si tratta di un eccezionale aumento del transito urbano senza che nessun amministratore si sia preoccupato di chiedere una verifica  sulla adeguatezza delle strutture di accesso all’area.

Se rapportiamo la capacità edificatoria prevista dal PP3 e quella già realizzata e quella ancora da realizzare, si può affermare che l ‘ area Ex Montefibre potrebbe essere definita la più grande speculazione edilizia d’Italia se rapportata al numero degli abitanti.. Cosa ancora più grave se si considera che l’eccessivo carico urbanistico sull’area è stato consentito dalle scelte fatte, o “non fatte”, dalle Amministrazioni Comunali che si sono succedute dal 2000 ad oggi e che quanto realizzato sull’area è stato finanziato nella quasi totalità con denaro pubblico.

I finanziamenti pubblici investiti sull’area si stima, per difetto, che abbiano  superato gli 80 milioni di euro. Ad esempio, il secondo Tribunale del Piemonte ha sede in un immobile privato, non idoneo a tale destinazione d’uso in quanto edificio costruito per altre finalità, con un canone di affitto certamente elevato. 

E’ molto strano che nella Variante Generale al Piano Regolatore adottata recentemente dal Consiglio Comunale con Sindaco il signor Sertoli  non abbia individuato una specifica area da destinare alla realizzazione del nuovo Tribunale. Per quale motivo?

E pensare che con i canoni di affitto già pagati si sarebbe costruito il Nuovo Tribunale. Perché si continua a mantenere il Tribunale in affitto in un edificio non adatto a tale tipo di attività pagando un affitto caro? Dove sta l’interesse pubblico?       

Pertanto a nostro parere consideriamo l’area Montefibre la meno  adatta per ospitare l’Ospedale del Canavese, che invece potrebbe essere realizzato nell’adiacente area posta a Sud dell’area Ex Montefibre stessa . Tale area è delimitata ad Est dalla statale (asse distributore), a Ovest dalla ferrovia e a Nord dallo snodo viario che consente l’accesso, da stradale Torino,e da altre viabilità, all’area Montefibre. 

L’ architetto Boeri, incaricato di redigere la Variante Generale al PRGC, aveva indicato tale area come ottimale per ospitare sia l’Ospedale che il Tribunale. Ma tale proposta non era stata condivisa da “altri poteri” e quindi era stata ritirata.

In seguito era stato ritirato, di comune accordo tra le parti, anche l’incarico all’architetto.

L’utilizzazione dell’ area della Sacca, nome dell’area di cui sopra, nella quale ci sono anche aree di proprietà del Comune di Ivrea , consentirebbe l’accesso all’area direttamente dalle viabilità principali senza interferire con l’area Ex Montefibre e con la città di Ivrea.. Avrebbe costi di intervento decisamente minori e consentirebbe anche di poter insediare sulla stessa area il Nuovo Tribunale, eliminando così l’oneroso affitto che lo Stato oggi paga  alla proprietà privata dell’immobile.

Altro aspetto da tenere in forte considerazione è il negativo impatto ambientale dovuto al passaggio dei mezzi di cantiere dentro la Città e dentro la parte già edificata dell’ area Montefibre. Saranno alcuni anni di forti disagi per i cittadini che sommati ai disagi provocati dal cantiere delle Ferrovie dello Stato che sarà aperto a breve per consentire l’elettrificazione  della galleria ferroviaria che attraversa la Città, possono veramente portare all’esasperazione i cittadini per gli inevitabili disagi a cui saranno sottoposti.

Concludendo chiediamo che sia valutata attentamente la possibilità di intervenire sull’area della Sacca che non avrà interferenze negative né con l’area Montefibre né con la città e  limiterà notevolmente i disagi provocati per le attività di cantiere. Anche la futura accessibilità alla struttura Ospedaliera e al Tribunale sarà con minore impatto sul traffico e sull’ambiente e “dulcis in fundo” l’intervento sarà molto meno costoso.  

A nostro parere le scelte urbanistiche degli ultimi venti anni sono state condizionate dai grandi interessi economici privati in gioco e dall’ acquiescenza delle Amministrazioni che si sono succedute dal 2000 ad oggi.

E’ indubbio che sarebbe opportuno e necessario fare una revisione storica degli ultimi venti anni della pianificazione urbanistica della Città e capire quali e quante sono state le scelte che hanno privilegiato il bene comune e quali il bene dell’ imprenditoria privata..

Per questo chiediamo la massima trasparenza e la massima attenzione per questa importante scelta che ha come finalità individuare il miglior sito di insediamento sul quale realizzare il nuovo Ospedale ed anche, finalmente, il “vero” Tribunale.

Agorà - cittadinanza attiva

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