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Michela, la prima Pignatera della storia con i capelli rossi. Presentati i personaggi della festa

Il marito David Mellini è il primo Console

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La Bela Pignatera e il Primo Console del Carnevale di Castellamonte

Secondo appuntamento per il Carnevale di Castellamonte. Dopo la presentazione di damigelle, terzieri, ed alfiere, avvenuta domenica 5 febbraio, la sera di sabato 11 sono stati rivelati i nomi dei protagonisti: la Bela Pignatera ed il Primo Console.

Le voci che giravano in  città non hanno trovato conferma e i due nominativi – tenuti segretissimi – hanno rappresentato per tutti una sorpresa. La Bela Pignatera è Michela Valerio ed il Primo Console suo marito David Mellini.

Entrambi sono di Castellamonte ed hanno la medesima età: 35 anni. Sono sposati da sette ed hanno due figli: Beatrice, 5 anni, che ha sfilato con loro, e Federico, che di anni ne ha soltanto 2.

Bela Pignatera e Primo Console con sindaco e cerimoniere

Di lavoro lui fa l’agente finanziario, lei l’impiegata. Entrambi amano viaggiare. A Michela piace anche il giardinaggio “ma al momento non riesco a dedicarmici, dovendo fare soprattutto la mamma”.

Per David vale lo stesso discorso: “Con  la famiglia di cui occuparmi, l’unico hobby che coltivo ancora è quello di suonare come tamburino”.

Con una lunga capigliatura fiammeggiante – che ricorda quella di Milva – la  Pignatera 2023 è la prima, nella storia del Carnevale castellamontese, ad avere i capelli rossi.

Non aveva mai partecipato direttamente alle sfilate, pur avendole sempre seguite con interesse, e si è ritrovata in modo del tutto inaspettato a rivestire i panni di Isabella da Montebello.

Tutte le maschere del Carnevale di Castellamonte

David, invece, ha alle spalle una lunga partecipazione in qualità di tamburino: attualmente suona nei “Diavoli” del Carnevale di Ivrea. Nemmeno lui però era abituato  a ruoli di primo piano e rappresentare il conte Bernardo Gaio lo riempie di emozione.

Come sono stati scelti e come hanno reagito alla notizia? “Ci hanno contattati gli organizzatori – dicono  - chiedendoci se fossimo disponibili”.

Confessa la neo-Pignatera: “Ci siamo presi un po’ di tempo per rispondere ma appena chiusa la porta alle loro spalle, ho esclamato <Io accetto!> e la pensava allo stesso modo anche mio marito”.

Entrambi definiscono la propria partecipazione al Carnevale “un’emozione stupenda. Oltretutto le cose sono state fatte molto in fretta, visto che fino all’ultimo non si era certi che la manifestazione si potesse svolgere. Lo abbiamo saputo in gennaio!”.

David ringrazia la Pro Loco e gli esponenti del Comitato: “Li vedevo correre a destra e a sinistra, con in mano i costumi da far provare. Spero proprio che il Carnevale possa ripartire al meglio e nei prossimi anni rafforzare il suo ruolo nella vita della città”.

L'Ordine delle Bele Pignatere e Primo Console del Carnevale

Questa 69° edizione, organizzata in fretta e furia, ha visto una grande collaborazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. Il cerimoniere Onofrio Amore ed il presidente dell’Associazione “Antico Carnevale di Castellamonte” Claudio Oberto spiegano che “Guglielmo Marthyn ha disegnato il manifesto in due giorni e Maurizio Grandinetti ha fatto tutto così in fretta che i piatti si spaccavano a causa di una cottura troppo rapida. L’Associazione Commercianti è stata molto disponibile e così il sindaco e l’amministrazione comunale”. Un grazie particolare lo hanno rivolto al Rione Maglio, quello meglio organizzato, con l’auspicio  che gli altri riescano presto a seguirne l’esempio.

Una solenne celebrazione

La serata di presentazione della Bela Pignatera e del Primo Console è iniziata alle 20 a Palazzo Botton, dove i due protagonisti del Carnevale sono stati accolti da damigelle, terzieri, clavario, alfiere, dagli appartenenti al Supremo Ordine della Bela Pignatera e Consoli e dai propri predecessori Monica Vona ed Andrea Massone oltre che dal sindaco Pasquale Mazza.

Solo il cerimoniere e pochi altri conoscevano fino a quel  momento i loro nomi, tenuti rigorosamente segreti.

La celebrazione in piazza

La maggior parte dei figuranti, ed ovviamente anche i cittadini venuti ad assistere allo spettacolo, hanno dovuto attendere più a lungo, fino a quando Michela e David sono apparsi festanti sul balcone del palazzo.

Nel frattempo avevano sfilato i gruppi dei rioni  castellamontesi e quelli ospiti che, dopo aver percorso Via Nigra, erano saliti verso il palazzo dalla via selciata ed erano ridiscesi lungo la scenografica scalinata che termina in Piazza Vittorio Veneto e che costituisce il palcoscenico ideale (sebbene un po’ buio) per questo genere di manifestazioni.

Fra gli ospiti Re Arduino e la Regina Berta di Cuorgnè, la Bela Castagnera e il Generale di Muriaglio, i Principini di Salassa, i “Viri Gunel” di Ronco con il sindaco Lorenzo Giacomino, il gruppo storico “Noasca da Re”, i “Reiss d’ Biru” di Ceresole.

Gli organizzatori

E poi i  “Diavoli” del Carnevale di Ivrea e i “Trota” del cuorgnatese Torneo di Maggio.

Una volta confluiti tutti nella piazza, ecco scendere la Pignatera ed il Console, che il  cerimoniere protonotario Onofrio Amore ha accompagnato ai rispettivi troni. A questo punto sono iniziate le esibizioni, con  le maschere e i giochi di fuoco della Compagnia di Arti Sceniche “i Folet d’La Marga”; le danze dei  “Viri Gonel”; la rappresentazione drammatica messa in scena dal Gruppo Storico Burgo Turris. Il tema -il  temporaneo predominio del Male che viene infine sconfitto dal Bene – è stato sviluppato attraverso una stretta correlazione fra la recitazione teatrale e le danze con giochi di fuoco. Eccellente la resa scenica: peccato che pochi vi abbiamo assistito perché eravamo ormai a fine serata e la maggior parte del pubblico se n’era tornato a casa.

Infreddoliti e stanchi anch’essi, come inevitabilmente accade dopo oltre due ore all’aperto in una sera d’inverno, i figuranti sono quindi tornati a Palazzo Botton per rifocillarsi.

Svelati i nomi di Pignatera e Primo Console, resta da sapere di quale castellamontese noto avrà le sembianze il Re Pignatun, il fantoccio di cartapesta che, dopo essere stato portato in corteo per le vie della città, verrà bruciato sul rogo nel falò dell’ultima sera di Carnevale, che a Castellamonte non coincide con il Martedì Grasso ma con il Mercoledì delle Ceneri. Nemmeno il prescelto sa di essere tale: solo domenica 18 febbraio verrà svelato l’arcano.

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