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Favria
20 Gennaio 2023 - 17:47
Giacomo Baudino
È venuto a mancare a 82 anni Giacomo Baudino. In paese lo ricordano in molti, soprattutto chi segue da decenni la vita sociale e culturale di Favria, paese a cui Baudino era molto legato e a cui aveva dedicato molta della sua attività di appassionato di storia e cultura locale.
Aveva scritto un libro, "Favria e ij seu stranom", in cui raccoglieva le storie e le vite dei favriesi che avevano accettato di farsi intervistare. La prima storia che aveva raccolto era la sua. Quale modo migliore per conoscerlo, dunque, se non leggere direttamente ciò che lui stesso scriveva di sé e della propria famiglia?
La famiglia Baudino era conosciuta col soprannome "Ij Portigaj", che in piemontese indica l'arancia. In verità, spiegava Baudino nel suo libro, questo nome con la sua famiglia c'entra poco e niente. "Il soprannome - scriveva Baudino - comincia con mio nonno, Giacomo Filippo, che viene alla luce ad Argentera [...] e morirà a Favria".
Il libro di Giacomo Baudino
Il nonno, di famiglia poverissima, fece il mezzadro per molti anni. Visse a Bosconero e poi a San Ponso. "Dopo un certo periodo - scriveva Giacomo - dal suo trasferimento a San Ponso, nel 1906 o nel 1907, si recò a Bosconero per una visita al vecchio padrone e agli amici. Al suo ritorno a San Ponso gli domandarono "ma Giacolin ëd cognessien ancor? "Altro ché! Ëd feste gnanca aj fus rivà ël Re dël Portigal".
Il re in questione, ipotizzava Baudino, era Luigi I di Braganza, il cui arrivo in Piemonte era sempre occasione di grande festa alla Corte Sabauda. Commoventi le parole che, poco dopo, Giacomo dedica alla sua famiglia: "Tutta la famiglia di mio nonno, figli e figlie, furono persone determinate, piene di grinta e grandi lavoratori".
La famiglia di Giacomo, anni Venti
Ad esempio "mio papà nel 1943 nel bel mezzo della guerra rinunciò al lavoro sicuro presso la conceria Francesco Romana di Favria per intraprendere l'attività di artigiano. E pensare che era già padre di tre figli, con il quarto in arrivo. Attività proseguita da me e mio fratello Mario e trasformata in snc nel 1971 con il nome di "Fra-Ba" a significare Fratelli Baudino, e che prosegue tuttora con mio figlio.
La passione per il territorio e per la sua storia, però, non si fermava per Giacomo solo alla ricognizione delle storie dei favriesi. Era anche appssionato di poesia, e infatti scrisse diverse poesie nel tipico dialetto favriese. Ne riportiamo una selezione. Giacomo Baudino aveva anche raggiunto il traguardo di "medaglia d'oro" dell'Avis di Oglianico. Era un grande tifoso del Toro.
Si ringrazia Bruno Magliano per aver fornito i testi e le poesie, che provengono interamente dal suo archivio.
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