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28 Dicembre 2022 - 16:31
Elisabetta Piccoli
“Quanto sei bella Roma quann’è sera, quando la luna se specchia dentro ar fontanone e le coppiette se ne vanno via…”. cantava e ancora canta Antonello Venditti. Come lui Francesco De Gregori: “E avevo nella testa una fontana, una pioggia di pensieri cattivi, mentre la gente seduta al tavolino contava il tempo con gli aperitivi …”
Le fontane sono sempre state di grande ispirazione…
“Dimmi delle fioriere, delle fontane, delle vasche, degli abbeveratoi, dei gocciolatoi. Dimmi di tutto ciò che è rifugio e canto per l’acqua….” scrive Fabrizio Caramagna. Sempre lui sull’acqua che “scorre da una fontana e fa le feste a chiunque”.
E poi Carlo Betocchi (“Io arrivai in una piazza colma di una cosa sovrana, una bellissima fontana e intorno un’allegria pazza…”) e Fernando Pessoa (“Nostalgia delle fontane delle ville altrui… Tenerezza di ciò che non accadde mai…”), giusto per citare qualcuno.
Perchè le fontane, quando ci sono diventano “panorama”, anima e essenza di una città. Vale per Roma come per Ivrea con un’aggiunta. Sotto le rosse torri la fontana è dedicata a Camillo Olivetti a cui la città deve tutto quel che è oggi e senza di lui altro non sarebbe che un piccolo paesino di contadini, cresciuti a "pane e canapa" a due passi dalle Valle d’Aosta. Ci sarebbe da rivoltarsi nella tomba: popolo di ingrati...
E ghi glielo spiega adesso a quei turisti sopraggiunti in città per ammirare il patrimonio Unesco, a ai tanti pellegrini della via Francigena?
Insomma davvero non si riesce a capire come sia venuto in mente alla vicesindaca Elisabetta Piccoli, già soprannominata “Terminator” partire proprio da qui a tagliare i costi della corrente elettrica. Perchè non cominciare tagliando qualche contributo... Perchè non evitare di spendere più di 100 mila euro per acquistare dei container da utilizzare come "archivio". Perchè non concentrarsi sull'illuminazione a ore...
A fronte di tutte le nostre critiche, la scorsa settimana l’Amministrazione Comunale ci ha scritto qualche riga.
Suonano come l'ennesima presa per i fondelli.
Renato Lavarini, capo di gabinetto del sindaco
“La necessità di ridurre i consumi e i relativi costi dell’energia elettrica è acclarata e appartiene al comune sentire non solo della Giunta della Città di Ivrea ma anche dei componenti del Consiglio Comunale, come espresso chiaramente e concordato anche nella Conferenza dei Capigruppo - enfatizza il capo di gabinetto Renato Lavarini - Uno degli impianti più energivori della città è la “fontana di Camillo” non tanto per l’illuminazione quanto per l’energia richiesta per alimentare la pompa che gestisce il ricircolo dell’acqua.
Questa è la ragione che ha portato a spegnere la fontana. A breve verrà fatta anche una pulizia della vasca e della parete. Si precisa che tale provvedimento è sperimentale e che nei primi mesi dell’anno verranno verificate sia la possibilità di sostituzione con una pompa meno energivora sia l’andamento dei prezzi dell’energia. Al fine di superare il periodo delle festività è stata, comunque, addobbata come lo scorso anno con due abeti illuminati con costi minimi rispetto a quelli generati dalla pompa per il ricircolo.
Gli interventi concordati nella Conferenza dei Capigruppo dello scorso 14 novembre (presenti i capigruppo di maggioranza e tutti quelli dei gruppi di minoranza) riguardano non solo la fontana ma soprattutto la rimodulazione dell’illuminazione pubblica, che sarà oggetto di specifica ordinanza, al fine di risparmiare non derogando dalla sicurezza dei cittadini, e la rinuncia alle luminarie natalizie…”.
Insomma, stringi stringi, la decisione di “chiudere” l’acqua l’avrebbero presa anche Francesco Comotto, Maurizio Perinetti e Massimo Fresc che stanno all’opposizione. Ma da quando in qua uno che sta all’Opposizione decide il governo delle cose? Davvero questa giunta pensa che sulla fronte dei cittadini ci sia scritto "giocondo".
“Ciò che io ho detto in capigruppo - mette le mani avanti Francesco Comotto - è che sono loro che governano e sono loro che devono decidere. Quando mai hanno chiesto un parere alle opposizioni? Solo per i provvedimenti impopolari? Tirino fuori il verbale della seduta …”.
Una risposta logica talmente logica che è impossibile pensare di non riceverne altre identiche da Perinetti e Fresc.
Morale? Ce la insegna Marcello Vitale, scrittore e ex Magistrato. Dice: “La noia è come una fontana secca”.
La noia di Ivrea. La noia di una vicesindaca che annoia. La noia delle litigate sul "nulla". La noia che avvolge ogni cosa salvo quel po' di brio seminato un po' qua e un po' là dall'assessora alla cultura Costanza Casali con "Capitale del libro". La noia delle critiche al passato. La noia di quasi cinque anni passati a cercare "scheletri comunisti nell'armadio". La noia delle giornate senza un'idea che sia una salvo il taglio della corrente elettrica e la caccia agli evasori di Imu e Tari. La noia di un governo del centrodestra...
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