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Per chi suona la campana
25 Maggio 2025 - 01:29
Papa Leone
Ieri i parroci di Volpiano e di Brandizzo, don Marco Ghiazza e don Mario Perlo, hanno dato l'annuncio ai fedeli che da settembre lasceranno le rispettive parrocchie che avranno un unico parroco nella persona di don Salesio Sebold, 55 anni, brasiliano, ex religioso agostiniano come il papa, attualmente parroco a Venaria, che avrà come collaboratore don Teresio Scuccimarra, 75 anni, già parroco a Settimo Torinese. Don Ghiazza andrà a Moncalieri dove prenderà quattro parrocchie e don Perlo nella più tranquilla Sanfrè, in provincia di Cuneo, ma diocesi di Torino.
Naturalmente, le parrocchie non vengono mai soppresse come enti giuridici pubblici perché ci sono i soldi dell'8 per mille dello Stato, piuttosto si mette un diacono, una suora (come a Trino), un laico o una laica per «l'animazione». Diceva quell’«indietrista» di San Giovanni Maria Vianney, il curato d'Ars: «Togliete a un villaggio il parroco e dopo cinque anni adoreranno gli animali».
Come ha reagito il clero della diocesi di Ivrea all'elezione del nuovo papa Leone XIV? Se possiamo avanzare un paragone, allo stesso modo di quando fu dato l'annuncio che il nuovo vescovo sarebbe stato il romano – e già vescovo – monsignor Daniele Salera: con speranza, con cauto e prudente ottimismo e con una certa malcelata delusione. I più spiazzati sono stati certamente coloro che davano per certa l'elezione a papa del cardinale Pietro Parolin o – per le vedove bettazziane, dei progressisti Aveline o Tagle, così come alcuni speravano, per Ivrea, un qualche pupillo del cardinale Arrigo Miglio o di qualche «boariniano» proveniente da Torino.
Padre Bianchi
I conservatori, colpiti dal ritorno della mozzetta e della stola, hanno esultato ma senza forse comprendere fino in fondo che Leone XIV è, sotto tutti i punti vista, teologicamente un progressista, così come monsignor Salera non è classificabile secondo i tradizionali schemi. E alla Madia di Albiano? Finora il guru non si è espresso ma una certa delusione è ben avvertibile in quanto Parolin, autore del provvedimento di allontanamento di Enzo Bianchi da Bose, pur non eletto papa, sarà confermato come Segretario di Stato.
Leone XIV porterà avanti il programma di papa Francesco, ma con tutt'altro stile e rigore. Forse occorrerebbero alcuni chiarimenti su alcuni temi: se il matrimonio sia ancora indissolubile; se l’adulterio sia o no un peccato grave; se la sessualità fuori dal matrimonio sia ammessa o meno dalla morale cattolica; se esistano ancora azioni intrinsecamente cattive che non si possono mai ammettere in nessuna circostanza e per nessuna intenzione; se in politica la Chiesa ritenga vi siano dei principi non negoziabili o se, invece, tutto sia negoziabile; se sia giusto conferire alle Conferenze episcopali regionali il potere magisteriale di deliberare su questioni dottrinali; se il Catechismo possa essere cambiato nei suoi insegnamenti fondamentali; se le coppie omosessuali possano essere benedette in chiesa; se si possa sostenere che la pluralità delle religioni sia voluta da Dio; se i divorziati risposati conviventi che esercitano l’attività sessuale possano accedere o no all’Eucaristia; se sia possibile ammettere alla Comunione i politici favorevoli all’aborto; se si possa ammettere che il paganesimo dei popoli primitivi possa dare degli insegnamenti al cristianesimo e se è giusto che ad essi si ispiri; se la distinzione tra Chiesa docente e discente sia ancora valida; se i laici nella Chiesa possano guidare i vescovi; se si possa essere contemporaneamente cattolici e appartenere alla Massoneria.
Interrogativi di non poco conto, sui quali la confusione è massima. Perché, come disse il cardinale Ludwig Müller: «Ai tempi di Francesco, non più Roma locuta causa finita est, ma Roma locuta est confusio augetur».
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen
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