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21 Novembre 2023 - 09:37
CARCERE di ivrea
Per capire il carcere e i carcerati ci va empatia. E l’empatia può anche essere imparata e sviluppata attraverso l’istruzione. “Capire il carcere” potrebbe essere infatti una buona locuzione da usare per riassumere il progetto che il professor Davide Pelanda ha pensato per i suoi alunni dell’Istituto Fermi di Cirié.
Un esperimento cominciato l’anno scorso e che ha lasciato una grande impronta negli alunni che vi hanno partecipato. C’è persino chi ha mantenuto una corrispondenza epistolare con uno dei carcerati, così come c’è chi ha deciso di cominciare, dopo la fine della scuola, a fare volontariato negli istituti carcerari del territorio.
“Il carcere non è ancora la morte, benché non sia più la vita” diceva Adriano Sofri. Una sorta di condizione di mezzo dove una persona che ha commesso un crimine viene teoricamente instradato alla riabilitazione sociale e alla riflessione. E per capire questo percorso bisogna prima capire chi sono le persone che lo compiono.
L'incontro con Cosima Buccoliero
Bisogna “sospendere il giudizio” mentre si visitano le carceri, esattamente come hanno fatto l’anno scorso gli alunni ciriacesi andando a visitare la casa circondariale Lorusso Cutugno di Torino. Si è anche cercato di declinare il progetto per approcci, accordandolo con la vocazione di ogni classe: “Gli apprendisti geometri, ad esempio, hanno ragionato sulla struttura del carcere” spiega Pelanda, che di carceri e carcerati ha scritto molto.
Un tema, quello della struttura del carcere, che da Bentham a Foucault ha impegnato anche e soprattutto i filosofi. “Gli studenti del Liceo, invece, si sono concentrati su Beccaria grazie alle insegnanti di italiano e storia, e hanno anche analizzato la giornata del detenuto” spiega Pelanda.
Ma anche i docenti di diritto hanno contribuito al progetto: “Al Fermi è stato analizzato il processo penale e si è parlato del ruolo e del lavoro delle guardie carcerarie” continua il professore, che del progetto è il coordinatore nonché colui che l’ha originariamente proposto.
Il professor Davide Pelanda, ideatore del progetto
Quest’anno si è partiti mercoledì scorso con l’intervento di Cosima Buccoliero, direttrice del carcere di Monza dopo aver ricoperto lo stesso incarico a Torino. Buccoliero ha illustrato agli alunni ciriacesi alcuni dati riguardanti le difficili situazioni nelle carceri italiane.
Si è concentrata sui minori, sulle donne e sulle persone con disabilità detenute. Centrale è stato anche il tema delle pene alternative al carcere e della condanna da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nei confronti dell’Italia in merito alla pessima gestione delle carceri.
Il prossimo incontro sarà il 29 novembre e vedrà i ragazzi del Fermi-Galilei confrontarsi con il Garante dei Detenuti piemontesi Bruno Mellano. Le visite a Le Nuove e al “Lorusso-Cutugno” sono invece programmate per il 29-30-31 gennaio 2024 e 1 febbraio 2024.
La visita al carcere è sempre uno dei momenti più sentiti dagli studenti: “L’anno scorso - dice ancora Pelanda - i ragazzi hanno potuto fare ai detenuti le domande che venivano loro in mente, ma sempre tenendo presente di sospendere il giudizio. È stata una bella esperienza perché hanno potuto visitare il panorama umano del carcere, e tanti alunni sono cambiati tantissimo dopo il progetto”.
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