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"Poco corretto strumentalizzare l'estate ragazzi": è scontro in consiglio comunale

Per la minoranza, "abbiamo perso un servizio"

Immagine di repertorio

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"Due anni fa nella delibera apposita c'era scritto che non si sarebbe fatta un'estate ragazzi. Noi abbiamo fatto addirittura un'interrogazione sul tema. Nella nuova delibera, poi, avete scritto che non si sarebbe realizzata. Nel bilancio invece troviamo 5mila euro per questo servizio. Che si faccia o meno adesso non è importante, ma voglio far passare il fatto che qua si vive alla giornata, senza un minimo di programmazione e di gestione delle cose ordinarie".

Sul tema dell'estate ragazzi è tornato Giuseppe Frand Genisot, consigliere di minoranza mathiese. L'anno scorso, infatti, la Giunta comunale mathiese guidata da Maurizio Fariello aveva deliberato che l'estate ragazzi non avrebbe avuto luogo per l'anno scolastico 2022-2023.

Giuseppe Frand Genisot

Questo perché “negli anni il centro estivo comunale ha riscosso sempre minor successo, giungendo all’anno scolastico in corso [2021-2022, ndr] alla soppressione dell’iniziativa per mancanza di iscritti”. E il caso non riguarda solo Mathi. Spesso, infatti, nei Comuni non viene raggiunto il numero necessario di bambini per avviare il servizio.

I motivi sono tanti. Tra i più prominenti c’è il costo del servizio, tendenzialmente più alto nel caso del centro estivo comunale rispetto, ad esempio, a un servizio analogo offerto dalla parrocchia. Questo perché, mentre le parrocchie possono disporre di tanti volontari, il Comune assume educatori che vanno pagati. Inevitabilmente questo fa lievitare i costi del servizio.

L'ultimo consiglio comunale di Mathi

Quest'anno, Fariello vuole riprovarci. Il Comune di Mathi intende infatti proporre un centro estivo comunale, ma quest'anno solo per gli alunni frequentanti le scuole dell'Infanzia. Lo scorso mese è stata pubblicata una manifestazione di interesse per raccogliere eventuali adesioni.

Sul tema è intervenuta in consiglio comunale anche il vicesindaco Monica Putzulu. "Durante la pandemia, l'estate ragazzi è stata molto complessa da gestire - ha detto - per una questione semplice: dal momento in cui bisognava essere distanziati occorrevano molti educatori pro capite. Questo creava un grande problema economico: avremmo dovuto chiedere un elevato contributo alle famiglie".

Per questo, per Putzulu, "strumentalizzare la questione dell'estate ragazzi lo trovo poco corretto. Durante la pandemia eravamo in una situazione difficile e si è data la disponibilità comunque per farla per gli anni successivi: non ci sono stati adesioni e quindi non la si è fatta".

"Non solo - ha aggiunto Fariello - siamo riusciti a fare l'estate ragazzi nel 2020, quando neanche la parrocchia era riuscita a farla,  perché ci erano arrivati i ristori dallo Stato, perché quell'estate ragazzi lì era costata 20mila euro per 18 bambini, proprio per garantire tutte le norme covid. I ristori dello stato ci hanno permesso di mantenere delle quote accettabili per le famiglie".

"Non dico che queste motivazioni siano completamente condivisibili - ha risposto Frand Genisot - ma sono vere. Io l'ho solo portato come esempio di navigazione a vista, per dire che nonostante le difficoltà qualche cosa di più dettagliato si poteva fare. Questo invece è un servizio che abbiamo perso".

Per Fariello le cose non stanno così. "Il servizio l'abbiamo perso come Comune quando l'amministrazione ha deciso di dare in gestione totalmente alla parrocchia l'estate ragazzi - ha detto - perché fino a un certo punto era gestita tra comune e parrocchia. Al mattino era gestita dal Comune e al pomeriggio dalla parrocchia. Due gestioni separate ma complementari, e le famiglie erano contente. Il servizio metteva assieme la sensibilità del Comune e quella della parrocchia. E' ovvio che quando si è scelto di dare interamente alla parrocchia il servizio, quello del Comune non è diventato più competitivo". 

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