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SAN FRANCESCO AL CAMPO. Una panchina rossa combatte la violenza sulle donne

SAN FRANCESCO AL CAMPO. Una panchina rossa combatte la violenza sulle donne

Diego Coriasco sindaco di San Francesco al Campo

SAN FRANCESCO AL CAMPO. Si avvicina il 25 Novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le  donne. L’Amministrazione del Comune di San Francesco al Campo parteciperà alla ricorrenza  installando in modo permanente la panchina rossa a fianco dell’ingresso del Municipio: «La  violenza di genere coinvolge in modo trasversale persone di tutte le età, di ogni cultura e  appartenenti a ogni ceto sociale», commenta Mattia Malara, assessore con delega ad Attività e  manifestazioni culturali -. È assolutamente necessario sensibilizzare il maggior numero di persone  possibile a questo problema, in particolar modo i più giovani. Con questa iniziativa, speriamo  anche di riportare alla memoria il numero per le emergenze, il 1522, e il gesto silenzioso di  richiesta di aiuto: la mano aperta che si chiude stringendo in pugno il pollice. Se si è vittime di  valenza, si assiste a soprusi o si riconosce questo segno, è necessario agire informando gli enti  competenti».

Di fondamentale importanza sarà la presenza dei giovani, confermata dal consigliere delegato  all’Istruzione Gian Franco Giribaldi: «Alcuni ragazzi delle classi delle scuole sanfranceschesi  parteciperanno attivamente all’appuntamento con qualche riflessione: è necessario che si  avvicinino a questo tema fin da tenera età se vogliamo aiutarli a diventare migliori di noi, più  sensibili e attenti alle difficoltà del prossimo».

«Oggi più che mai bisogna essere attivi su questo tema - spiega il sindaco Diego Coriasco -. Gli  anni passano, ci si aspetta un’evoluzione della società e invece, quotidianamente, emergono  notizie di soprusi di questo genere. Il lockdown e la pandemia, inoltre, hanno contribuito ad  aumentare le violenze di genere, con le vittime costrette a trascorrere tutta la giornata con i  compagni-aguzzini dall’umore già alterato per la situazione che li circonda. I carnefici non  cambiano, neanche se chiedono scusa: se si è vittime di violenza, è necessario trovare la forza di  chiedere aiuto per trarsi in salvo, se si assiste a violenza o si riconosce un segnale di richiesta di  aiuto, non si può voltare lo sguardo altrove. Noi tutti ci auguriamo che questo messaggio arrivi  chiaro agli adulti di domani».

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