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"Ti avrei chiamato Agnese": chivassese vince un concorso nazionale della Uildm

Wilma Avanzato si è classificata al primo posto nella sezione narrativa

CHIVASSO

Wilma Avanzato

Nel mese di ottobre 2022, la sezione UILDM “Francesco Prisco” di Ottaviano (NA) ha bandito il Premio Nazionale Letterario per poesie e racconti “Io Esisto”.

Un concorso intriso di valenza socio-culturale e avente gli obiettivi di avvicinare l’opinione pubblica alle tematiche relative alla disabilità e di raccogliere fondi a sostegno della ricerca attraverso le quote di iscrizione e la vendita dell’antologia che conterrà gli elaborati premiati.

A questo Premio ha partecipato anche la chivassese Wilma Avanzato, insegnante con la passione per la scrittura, la quale si è classificata al primo posto nella sezione Narrativa con il racconto “Ti avrei chiamato Agnese”.

Una storia ambientata nell’immediato dopoguerra, che narra di una donna coraggiosa che ha sfidato i pregiudizi dell’epoca per vivere felicemente la sua vita.

Vista l’importanza degli obiettivi che il concorso persegue, Wilma ha ritenuto doveroso coinvolgere in questa sua avventura la sezione UILDM chivassese e ha voluto dedicare il premio a un caro amico di suo papà: Bruno Milano, mancato a causa della sclerosi multipla nel 1989.

Alla cerimonia di premiazione che si è svolta nella sede UILDM di Ottaviano sabato 4 marzo, Wilma ha partecipato, insieme al vicepresidente della sezione chivassese della UILDM Bruno Ferrero e a Laura, figlia di Bruno Milano, in videoconferenza, per ricevere il premio che resterà nei locali della sede di Chivasso.

“Ho voluto dedicare questo riconoscimento a Bruno Milano perché ha condiviso un pezzetto di vita con mio papà: ambedue, insieme ad altri volontari, negli anni settanta hanno organizzato per anni i giochi sportivi per gli alunni della scuola elementare Marconi… erano anni belli e forse noi, bambini di allora, siamo stati l’ultima generazione felice con poco - ha affermato Wilma -. Ci tenevo a coinvolgere la sezione UILDM di Chivasso perché penso che di disabilità e di integrazione si debba parlare, parlare e ancora parlare… affinchè tutte le ‘barriere’, non solo architettoniche, vengano finalmente e totalmente superate”.

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