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Chivasso
01 Marzo 2023 - 13:02
Giulia Menchetti
75 anni il 6 marzo, una vita piena e, da sempre, con tanta attenzione rivolta al sociale. Lei è Giulia Menchetti e l’abbiamo incontrata per farci raccontare la sua storia.
Giulia Menchetti in quinta elementare
Giulia è nata a Milano e ha vissuto in Lombardia per diversi anni. Ci dice di essere stata una bimba piuttosto goffa e paffutella, che aveva il sogno di diventare stilista. “Disegnavo continuamente modelli di vestiti, ma non ho mai seguito quella strada nella vita. I miei genitori mi hanno indirizzata verso una scuola commerciale, un qualcosa di considerato più ‘concreto’ ai tempi, e così ho studiato come segretaria di azienda per quattro anni - spiega -. Successivamente ho iniziato a lavorare per un’azienda che vendeva pezzi di ricambio per i camion e mi sono occupata del commercio estero”.
Nel 1965, il 3 marzo per l’esattezza, Giulia si è trasferita a Chivasso e qui è poi sempre rimasta. “Ci siamo spostati per motivi di lavoro di mio papà e ho iniziato a lavorare per il centro ricerche Enea di Saluggia. Desideravo essere il più autonoma possibile negli spostamenti e così ho cercato di prendere subito la patente; diciamo che il desiderio di autonomia è costantemente stato un punto cardine nella mia vita - afferma -. In Enea ho lavorato per trentacinque anni e devo dire che è stata la mia fortuna quel posto di lavoro, è sempre stato un ambiente internazionale e ho avuto il privilegio di affiancare dirigenti di qualità e di spessore, sia maschi che femmine, e ho anche avuto ottimi colleghi e colleghe. Sono una donna che ha sempre amato lavorare e devo dire che non ho mai trovato grossi difetti nel lavoro, mi ci sono trovata bene nel corso del tempo. Mi sono state date molte opportunità e le ho colte al volo ogni volta; non ero una che le inseguiva, non pensavo ‘Voglio fare quello o quell’altro’, sono tutte venute da sé e io mi ci sono semplicemente ‘buttata’ dentro a capofitto”.
Giulia Menchetti ha lavorato per qualche anno in amministrazione ed è poi passata in impianto, dove ha affiancato dirigenti italiani e non; gli ultimi cinque anni si è poi occupata di pubbliche relazioni, spostandosi a Torino.
Non solo lavoro nella sua vita, infatti il 5 febbraio 1972 si è sposata con Paolo Cesarato e l’anno dopo è diventata mamma di Carlo. “Mi ritengo molto fortunata per tutto ciò che ho avuto e che ho fatto, e lo sono tanto anche per la mia splendida famiglia. Sia quella di origine che quella che mi sono creata mi hanno costantemente supportata e ci tengo a dedicare qualche parola, in particolare, a mio marito, che mi ha quotidianamente aiutata a crescere e ha lasciato che seguissi i miei interessi, e lo stesso ho fatto io con lui. Ci siamo sempre rispettati - afferma sorridente -. Paolo è davvero un ottimo compagno e quest’anno abbiamo festeggiato cinquantuno anni di matrimonio. L’anno scorso, per il cinquantesimo anniversario, abbiamo un po’ voluto ripetere quanto fatto il giorno delle nozze: ci eravamo sposati dentro la casa di riposo Opera Pia perché volevamo condividere quel momento con persone che solitamente non erano abituate a partecipare a certi eventi, e dopo la messa avevamo organizzato sempre lì il pranzo; nel 2022 quest’ultimo non c’è stato viste le limitazioni legate al Covid, ma abbiamo mandato a tutti dolcetti e bomboniere”.
Il matrimonio celebrato e festeggiato all'Opera Pia
Le nozze all'Opera Pia
Come detto all’inizio, l’attenzione rivolta al sociale da parte di Giulia Menchetti è sempre stata tanta. Nel 1990 ha seguito un corso in Croce Rossa per diventare centralinista, ma non avendo potuto presenziare e sostenere l’esame la cosa non è poi andata in porto. “Ho visto un cartellone che sponsorizzava un corso base per diventare volontario Avulss (Associazione di Volontariato nelle Unità Locali Socio - Sanitarie), l’ho seguito e il 7 gennaio 1991 ho prestato servizio per la prima volta all’Opera Pia. E’ stato davvero magico per me - racconta entusiasta -.
La signora Carmelina, la prima con cui Giulia Menchetti è entrata in contatto nel 1991
Ho poi cominciato a fare volontariato anche in ospedale e non mi sono mai più fermata. Mi sono ‘trovata eletta’ come Responsabile del Canavese e poi in Consiglio Centrale, sì, perché ai tempi l’Avulss era nazionale, solo successivamente ogni sede è diventata autonoma. Per undici anni sono stata Vicepresidente sotto il mandato di Giulio Gozzola, a Chivasso, e nel 2005 sono stata eletta io stessa Presidente - racconta -. E’ bello quando le persone ti esprimono la loro fiducia e ti affidano un ruolo così importante, è un vero privilegio… ed io ho sempre cercato di fare il possibile per meritarmela questa fiducia e per ricambiarla. Diciamo che anche nel volontariato mi sono state offerte molte opportunità e anche qui le ho colte con entusiasmo. Amo quest’associazione che tutt’oggi presiedo e tengo molto a tutti i suoi volontari, che hanno avuto la capacità di stare al passo con i tempi e si sono sempre impegnati al massimo. Un valore che reputo fondamentale è il rispetto e io cerco di portarlo a tutti, l’ho sempre fatto, e ne ho molto soprattutto per le persone che lavorano”.
Nelle fotografie gli impegni di Giulia Menchetti con l'Avulss
Giulia ci dice di essere soddisfatta della sua vita, è stata una di quelle cose che non sarebbe mai stata neanche lontanamente ipotizzabile e immaginabile da quella bambina goffa e paffutella e lei è felice è grata di ciò che ha avuto. “Sono davvero stati anni pieni di opportunità e ringrazio Dio per avermele donate. Mi considero una persona privilegiata, in quanto libera e che ha sempre avuto la possibilità di esprimere il suo parere e le sue idee in ogni campo. Con mio marito abbiamo voluto che anche nostro figlio avesse la libertà di fare le sue scelte e siamo fieri dell’uomo che è oggi - afferma -. Per quanto riguarda il futuro mi auguro di avere davanti ancora un po’ di anni e di essere in salute per poter apprezzare al massimo ogni giorno”.
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