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E' tornato il Gran Galà di Carnevale. Finalmente!

Quest’anno abbiamo deciso di farci raccontare la festa da occhi diversi, da chi lo vive per la prima volta, da chi ha una visione un po’ più giovane e meno interessata. Senz’altro meno chivassese e un po' più scherzosa...

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Il fatidico momento del taglio della torta al Gran Galà

E’ tornato il Gran Galà del Carnevale di Chivasso. Finalmente!

Tre anni dopo, era il 1 febbraio 2020 quando per l’ultima volta, prima del covid e della pandemia, Abbà e Bela Tolera varcavano le porte del Castello dei Conti di Biandrate di San Giorgio Canavese, sabato sera si è tornati a cenare, brindare e ballare sulle note di “Cimpa Tolera” nella location da mille e una notte.

Mille e una notte: è questo lo spirito con cui i chivassesi tutti, dalla Bela Tolera e dall’Abbà, che quest’anno sono impersonati da Arianna Greco e Franco D’Aguanno, in giù, festeggiano il primo vero appuntamento del Carnevale.

Quanto ci mancava il Gran Galà”, hanno detto ai nostri microfoni durante la diretta facebook e youtube il patron dell’Agricola Davide Chiolerio e il sindaco Claudio Castello. 

Già, quanto ci mancava. Con gli abiti da sera, i capelli ingellati, gli smoking, le donne e gli uomini impomatati, i giri di valzer e sulle canzoni di Blanco, i papillon e le cravatte, i flash dei fotografi e le pagelle de “La Voce”. Finalmente, Gran Galà!

Un appuntamento che tutti noi chivassesi, d’origine o adottivi, sentiamo per lo meno quanto il veglione di capodanno. O forse anche di più.

Quest’anno, però, abbiamo deciso di farci raccontare il “Gran Galà” da occhi diversi, da chi lo vive per la prima volta, da chi ha una visione un po’ più giovane e meno interessata. Senz’altro meno chivassese. 

Il risultato è nei racconti che sono usciti dalle penne e dai video di Elena Moussanet, Mattia Aimola e Francesco Munafò, i giornalisti inviati da La Voce al Gran Galà.

Con la freschezza della gioventù, un po’ di irreverenza, tanta simpatia e la convinzione che a Carnevale ogni scherzo vale, ci hanno offerto punti di vista diversi sulla serata. 

Chissà che non diventino un utile spunto per i Gran Galà del domani. O, quanto meno, un’occasione per ricordarci che prendersi troppo sul serio non è mai un bene. Soprattutto a Carnevale. 

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