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Cavagnolo
24 Dicembre 2022 - 13:15
Il ragionier Gilotto, storico segretario comunale del paese
Cosa rimane di un essere umano quando questi viene a mancare? Cosa lascia sulla terra il suo passaggio?
Quando l'essere umano è in vita, spesso si disinteressa dell'opinione che gli altri hanno su di lui, come se questo menefreghismo sia una caratteristica che denota e connota la libertà dell'uomo.
Eppure, si vive l’intera vita in una continua perpetua reciproca relazione con gli altri.
E proprio quando ci si trova davanti a un uomo che è venuto a mancare, questo semplice postulato viene fuori, in tutta la sua dirompenza.
Perché quando un uomo muore, lui, con tutta la sua esistenza, continuerà a vivere, solo ed esclusivamente dentro le persone che l'hanno conosciuto, con il quale hanno avuto a che fare, parenti, amici, colleghi, nemici, ogni singolo essere umano con il quale ha interagito in vita.
Per rimanere in vita anche dopo la morte, si ha bisogno di lasciare tracce del passaggio nei cuori della gente, affinché si possa continuare a vivere, attraverso il loro ricordo. E se si è stati menefreghisti, si vivrà poco in ognuno.
Pochi giorni fa è venuto a mancare una figura importante per il comune di Cavagnolo. Un uomo che in vita si è sempre preso le sue responsabilità, coltivando quel puntiglio che forse nel tempo l'uomo sta perdendo, quel sentimento che fa mettere l’attenzione sulle nostre azioni in relazione agli altri, perché si ritiene importante il giudizio degli altri.
Una volta, di uomini con questo puntiglio il mondo era pieno. E quest'uomo apparteneva proprio a questa epoca.
Voglio ricordare a modo mio il ragioniere Francesco Gilotto, venuto a mancare pochi giorni fa all'età di 93 anni, dopo aver speso una vita per il paese che l'ha adottato. Lui, un trapulin, cioè tra il Po e il Lin, un canale nel vercellese, in sostanza al di là del Po, difatti originario di Livorno Ferraris, è stato segretario comunale di Cavagnolo dal 1957, anno della ricostituzione del comune di Cavagnolo, al 1988.
Dal 1927 Brozolo, Brusasco, Marcorengo e Cavagnolo formavano un unico comune.
La figura del segretario comunale è stata una figura un tempo importante, che lavorava a fianco dell'amministrazione comunale, e che forse oggi ha in parte perduto la sua influenza. Francesco Gilotto si trovò in un comune da costituire ex novo, e il lavoro che attendeva lui e l'amministrazione comunale era arduo. In quegli anni le risorse economiche erano scarse e provenivano dalla coltivazione e dal taglio dei boschi di pioppi vicino il Po, legname venduto poi all’incanto.
Francesco Gilotto è mancato all'età di 93 anni
Lui fu capace di portare a casa risorse, coperture economiche, a volte andando fino a Torino, e tutto per Cavagnolo e i cavagnolesi, tutto per mettere in pratica vari progetti fondamentali andati in porto, come le prime fognature, l'impianto di depurazione, l'asfaltatura delle strade delle borgate, l'ampliamento del Municipio e del Cimitero.
Gilotto ci mise la faccia nel suo lavoro e il risultato di quel suo puntiglio, è nella memoria di tutti, cioè è riuscito a consegnare un comune con un discreto disavanzo.
Certo, le varie amministrazioni sotto le quali ha lavorato, hanno la loro gran parte di meriti ma erano tanti i comuni ad andare in default, e Gilotto, con il suo essere un uomo fatto di passione, valori e puntiglio, ha contribuito a raggiungere risultati esaltanti. E per questo suo altruismo, dopo la sua morte, continuerà a vivere dentro i cuori di moltissimi cavagnolesi, consci del fatto che per l’opera svolta da Francesco, dovranno esserne grati, con un ringraziamento continuo e costante nel tempo, affinché non si perda la memoria di un uomo così coraggioso, puntiglioso e altruista, come il ragioniere Francesco Gilotto.
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