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Deposito scorie nucleari: "Abbiamo un problema atomico"

Il sito di Caluso, Mazzé, Rondissone non è ancora stato escluso da quelli idonei per ospitare l'impianto

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"Si è cantato vittoria troppo presto. Questo sito non è stato ancora escluso dall'elenco di quelli idonei ad ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari. Eppure tutti qui sembrano aver abbassato la guardia".

Il sindaco di Mazzè Marco Formia è preoccupato. Preoccupatissimo.

IL SINDACO FORMIA

Dopo l'uscita di indiscrezioni, accompagnate da documentazione non ufficiale di Sogin, che escludevano il sito di Mazzé-Caluso-Rondissone dalla carta dei siti idonei ad ospitate il deposito, il clima di ottimismo ha preso il sopravvento.

"Qui tutti hanno iniziato a comportarsi come se il pericolo fosse completamente scampato, ma così non è".

Il documento ufficiale che dovrà identificare le aree idonee, la Cnai, non è ancora uscito.

"E' un anno che l'aspettiamo - sbotta Formia -. Nel mezzo ci sono state anche le elezioni politiche. E' cambiato il governo. E noi siamo ancora tutti qui in sospeso. Altro che pericolo scampato...".

L'AREA TO-10 combresa tra Caluso, Mazzè e Rondissone, è inserita nella Carta Nazionale delle aree Potenzialmente Idonee

A sostegno delle sue preoccupazioni Formia inserisce una questione squisitamente politica: "L'alessandrino (altro territorio piemontese inserito tra le aree potenzialmente idonee come il Canavese) gode di una forte rappresentanza in parlamento. Il capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, infatti, è di Alessandria. Ed hanno anche il sostegno del ministro Gilberto Pichetto Fratin. Noi, invece, non siamo rappresentati da nessuno. Inoltre, dopo l'uscita di quelle indiscrezioni che escludevano i siti del Canavese e di Carmagnola, l'alessandrino si è mosso con decisione".

RICCARDO MOLINARI, capogruppo della Lega in Parlamento

Una procedura, quella dell'individuazione del sito che accoglierà il deposito nazionale delle scorie, che sembra fare acqua da tutte le parti.

"Siamo arrivati anche a querelare Sogin - spiega Formia -. Abbiamo sollevato nei confronti della società responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali,  inadempienze nelle procedure e nei modi. Basta dire che non seguono neanche la procedura stabilita. E tutto ciò costringendoci ad esborsi importanti. Solo noi, come Comune di Mazzè, abbiamo speso 40mila euro per la relazione realizzata. Un costo che abbiamo potuto contenere solo grazie a due concittadini super qualificati che hanno prestato gratuitamente la loro opera. Si tratta due docenti universitari: Borgogno Mondino del Politecnico e Corrado Cigolini geologo. Si aggiunge anche l'opera di un altro geologo che ha collaborato: Andrea Borgia. Insomma, un'equipe di tutto rispetto"

Formia non nasconde la sua preoccupazione: "Tra qui e Saluggia abbiamo un problema atomico".

E tutto questo in un quadro politico che mostra l'inclinazione ad un ritorno al nucleare.

Il Ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin è favorevole al nucleare

"Il ministro Frattin è aperto al nucleare. Il governo mostra apertura, ma non sanno di cosa parlano. Per la fusione a freddo ci vorranno ancora 20 anni almeno di ricerca.  E la Germania, intanto, ha spento l'ultima centrale l'altro giorno. E' completamente uscita dal nucleare".

Intanto in Finlandia è stata appena inaugurata una nuova centrale nucleare: "E' stata progettata e finita in 16 anni anziché 13. E pure i costi di realizzazione sono lievitati - spiega Formia -. E parliamo di una centrale di vecchia tecnologia. la verità dei fatti è che ad oggi non c'è il nucleare pulito. Non lo sarà prima dei prossimi 20 anni".

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