Domani incontro tra tecnici, mercoledì vertice Alfano-Malmstroem Si stringono i tempi su Frontex Plus, la formula scelta informalmente a Bruxelles per indicare il rafforzamento dell'intervento Ue in tema di immigrazione. Tante le ipotesi di riforma sul tavolo, da nuove forme di finanziamento a un cambio delle tipologie d'intervento, al centro, già domani, a Roma, di una riunione tecnica tra gli esperti del Viminale e i rappresentanti della Commissione Ue e della stessa agenzia Frontex. Obiettivo comune, come spiega il portavoce della commissaria agli affari interni Cecilia Malmstroem, "identificare le modalità con cui meglio assistere l'Italia", alle prese con l'emergenza sbarchi: solo tra venerdì e sabato quasi 4.000 migranti salvati dal mare; 113 mila dall'inizio dell'operazione Mare Nostrum. E purtroppo anche molte vittime. Per l' Osservatore Romano, "un'ecatombe senza fine: nel Mediterraneo si sta combattendo una nuova, silenziosa guerra. Quella dell'immigrazione", scrive il quotidiano della Santa Sede. Quello di domani sarà un lavoro preparatorio necessario in vista del faccia a faccia 'politico' tra il ministro dell'Interno Angelino Alfano e la stessa Malmstroem, in programma mercoledì a Bruxelles, che si annuncia cruciale. Tutti sono consapevoli che serve fare bene e subito. Per l'Italia al tavolo sarà presente il direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere, Giovanni Pinto, che recentemente ha insistito sulla necessità di una "exit strategy da Mare Nostrum" che ha fatto aumentare le partenze verso l'Italia e costa al nostro Paese 9,5 milioni al mese solo per il pattugliamento. Tuttavia, malgrado gli sforzi negoziali e le indiscrezioni di un accordo vicino, tra Roma e Bruxelles continua serrato il difficile confronto: a fronte delle continue richieste del governo italiano, fonti della Commissione continuano a bollare come non realistica l'idea che Frontex, una piccola agenzia Ue senza risorse, né mezzi o guardie di frontiera proprie, possa sostituirsi a Mare Nostrum. In serata è il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ad intervenire. "Da tempo - ha detto - chiediamo il sostegno dell'Europa in una missione che vede l'Italia in prima linea. E' vero, Frontex non può tout court sostituire Mare Nostrum perche' e' nata come missione di controllo dei confini, mentre Mare nostrum è nata per fronteggiare una situazione umanitaria terribile, con migliaia di persone che fuggono da situazioni di guerra e di violenza". Ma il problema, insiste, "non puo' essere solo italiano, deve essere dell'Europa: bisogna ampliare Frontex con compiti nuovi e diversi". Da Rimini, al meeting di Comunione e Liberazione, anche il sottosegretario Sandro Gozi chiede "coerenza" all'Unione Europea nell'assumersi "le sue responsabilità". "Il Mediterraneo non può essere un cimitero dell'indifferenza e dell'egoismo della Ue ma un luogo dove l'Europa deve dimostrare di esistere effettivamente", sottolinea Gozi. E una proposta concreta arriva dal capo di Stato maggiore della Marina, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, che sempre da Rimini suggerisce di far diventare Mare Nostrum una missione multinazionale a guida italiana, sul modello della missione Atalanta dell'Ue per il contrasto alla pirateria. Intanto, sugli sbarchi e le operazione in mare infuria lo scontro politico. Opposizione all'attacco: Daniela Santanche', chiede la sospensione di Mare Nostrum e la reintroduzione del reato di immigrazione clandestina, mentre Fabio Rampelli (Fdi) definisce il governo "complice di una Ue assassina". Edoardo Patriarca, Pd, si dice invece sicuro che l'Italia, presidente di turno della Unione, "saprà battere battere i pugni sul tavolo per rivedere le politiche di immigrazione e accoglienza".
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