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AMSTERDAM. Cnh Industrial: Marchionne, "2015 impegnativo ma società sana"

AMSTERDAM. Cnh Industrial: Marchionne, "2015 impegnativo ma società sana"

Sergio Marchionne

"Cnh Industrial esce dal 2015 con un bilancio sano, in grado di proporre un dividendo per azionisti (0,13 euro per azione ordinaria per un totale di circa 177 milioni) e di annunciare un programma di riacquisto di azioni fino a 300 milioni di dollari". Lo ha detto il presidente di Cnh Industrial, Sergio Marchionne, aprendo ad Amsterdam l'assemblea della società, che opera nei settori dei veicoli commerciali, delle macchine per l'agricoltura e le costruzioni.

"E' stato un anno impegnativo per Cnh che ha comunque difeso la redditività ed è riuscita a controllare i costi", ha aggiunto Marchionne. "Prevediamo che le condizioni del mercato agricolo restino difficili, soprattutto in America Latina, ma con un miglioramento per i veicoli commerciali e per l'edilizia".

Cnh Industrial ha chiuso l'esercizio 2015 con un utile netto di 248 milioni di dollari (-460 milioni rispetto al 2014) e ricavi pari a 25,9 miliardi di dollari (-20,4%). 

Cnh Industrial è "pronta a cogliere le opportunità che si presenteranno". Lo ha affermato il presidente della società Sergio Marchionne durante l'assemblea degli azionisti. "Abbiamo un bilancio sano, posizioni industriali leader in molti dei nostri segmenti di attività e siamo pronti - ha spiegato - a prendere iniziative definitive quando si presenteranno opportunità per espandere il nostro business e il portafoglio prodotti. Restiamo all'erta per cogliere le occasioni che possono creare valore". 

"Nessuno dei nomi di Cnh Industrial è nella lista Panama Papers. C'è un sistema robusto che garantisce la conformità, il nostro codice deontologico tiene conto delle legislazioni nazionali. Abbiamo la massima trasparenza nei rapporti con i governi e rispettiamo tutte le legislazioni in vigore". Così Sergio Marchionne, presidente di Cnh Industrial, ha risposto a un azionista che gli chiedeva sui rapporti del gruppo con i governi dei Paesi di cui è fornitore in relazione al caso Panama Papers.

"Sono fiducioso che il sistema funzioni. Abbiamo dovuto spiegare attività fatte più di 20 anni fa - ha spiegato Marchionne - di cui continuiamo a portare il peso. Sono circostanze non corrispondenti al nostro business di oggi.

Potete stare tranquilli. Ci sta molto a cuore la società e il caso della lista Panama mostra come aziende come la nostra vengono seguite da vicino".

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