Il mercato europeo dell'auto cresce per il ventunesimo mese consecutivo, ma rallenta: le immatricolazioni a maggio nella Ue più i Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) sono state - secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei - 1.151.968, l'1,4% in più dello stesso mese 2014. Nei 5 mesi 2015 il totale delle vendite è 6.000.443, il 6,7% in più dell'analogo periodo 2014. Fa meglio ancora una volta, come in tutto il 2015, Fiat Chrysler Automobiles che cresce del 9% a maggio e dell'11,5% da inizio anno. Il gruppo, che ha raggiunto un accordo con i sindacati per estendere il nuovo modello retributivo dell'auto anche ai 12.500 lavoratori di Marelli, Teksid, Comau e Fca Bank, domina il segmento A con Panda e 500 che insieme hanno nel mese una quota del 29,5%, mentre la 500L è prima del suo segmento con il 24,1% di quota. Sono nelle posizioni di vertice del loro segmento 500X e Renegade che traina i risultati del brand Jeep. Tra i principali mercati europei a maggio registrano flessioni Francia (-3,5%) e Germania (-6,7%), mentre crescono Spagna (+14%), Italia (+10,8%) e Regno Unito (+2,4%). Contribuiscono all'aumento delle immatricolazioni Polonia (+11%) e Repubblica Ceca (+17,6%). Per il presidente di Promotor, Gian Primo Quagliano "l'andamento moderatamente favorevole del mercato della Ue può continuare nei prossimi mesi". "Il mercato va meglio dove sono investite ingenti e delimitate risorse da Case e Reti o dove scelte politiche di sostegno al rinnovo del parco circolante, come in Spagna", sottolinea Romano Valente, direttore generale dell'Unrae, l'associazione che in Italia rappresenta le Case automobilistiche estere. "Case e concessionari hanno fatto di tutto per assecondare una ripresa sin qui troppo timida da parte dei privati e per riscattare il mercato italiano dell'auto che, sino a fine 2014, rappresentava il fanalino di coda europeo", dice il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi. Dall'ultimo rapporto di Transport & Environment emerge che cinque costruttori - Peugeot Citroen, Volvo, Toyota, Nissan e Daimler - giocano d'anticipo sul fronte del taglio della CO2 e saranno in regola con il proprio obiettivo prima del 2021, mentre sono in ritardo Fca, General Motors, Honda e Hyundai.
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