CITTA' DEL VATICANO. Papa: Via Crucis; testi mons. Corti, "parola-chiave è custodire"
07 Marzo 2015 - 15:54
E' stata la prima omelia di Papa Francesco - quel riferimento alla figura di San Giuseppe, custode di Maria e di Gesù - il tema ispiratore dei testi per la Via Crucis in Colosseo del Venerdì Santo, quest' anno affidati dal Pontefice a mons. Renato Corti, vescovo emerito di Novara. Ai microfoni di Radio Vaticana il presule spiega: "La parola chiave che attraversa tutte le meditazioni è custodia, custodire. Mi sono ricordato in particolare di quel passaggio in cui il Papa appena eletto diceva che la croce è il vertice luminoso dell'amore di Dio che ci custodisce. Ecco, mi sembra che anche noi siamo chiamati ad essere custodi per amore nei confronti dell'uomo". "Ho fatto ricorso a quanto San Paolo dice a proposito dell' amore di Dio e delle sue dimensioni", riprende Mons. Corti. "Da lì ho declinato il termine 'custodia' riferendolo a diverse realtà: la Parola di Dio, l'Eucarestia, il perdono". "Un pensiero particolare l'ho espresso riguardo alla famiglia - aggiunge Corti - inserendo una preghiera ai lavori del Sinodo perché siano accompagnati dalla misericordia e dalla verità. Ho cercato di lanciare input utili per la vita ecclesiale e ho ricordato anche qualche fatto grave che accade nella nostra società contemporanea e che va nella direzione opposta a quella del custodire: il male commesso verso i giovani, l'abbandono dei poveri, la dimenticanza dei pilastri della pace ricordati già da Giovanni XXIII (la verità, la giustizia, la libertà, l'amore). E poi parlo esplicitamente - in maniera calibrata - di temi caldi che preoccupano il mondo: della pena di morte che va abolita, della tortura che va cancellata, della disumanità nei confronti degli innocenti e di gente che viene uccisa barbaramente, della tratta delle persone. Ma ricordo anche, in positivo, le esperienze bellissime di chi porta speranza: per esempio le missionarie che recuperano i bambini soldato e li riportano alla loro dignità". Come ha tradotto la brutalità e la violenza con cui si ammazzano esseri umani e si alimenta odio in nome di una visione distorta della religione? "Io personalmente sto provando questa esperienza spirituale, cioè che questa situazione internazionale così difficile e oscura per il futuro ci conduce a comprendere con maggiore chiarezza, da parte di noi cristiani, che il Vangelo è il meglio per l'uomo e non c'è nulla che difenda l'uomo così tanto come il Vangelo, e che l'aver incontrato Gesù Cristo è una grande fortuna. E' dunque un tempo terribile ma anche luminoso. Va valorizzato in termini di slancio, di coraggio, da parte dei cristiani che in varie parti del mondo arrivano ad offrire limpidi esempi di testimonianza della fede, fino al martirio. E' un tempo insomma che permette a noi che viviamo in Europa di svegliarci e di dire: qui sciupiamo la domenica e in Africa la gente fa migliaia di chilometri per andare a messa. Impariamo da loro".
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.