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PARIGI. Renzi-Hollande firmano il protocollo sulla Tav

PARIGI. Renzi-Hollande firmano il protocollo sulla Tav
"Non ci sono più freni o ostacoli: la Torino-Lione è lanciata" e dopo 14 anni "i lavori possono partire". Spetta a Francois Hollande l'atteso annuncio dell'accordo per il via libera ai lavori definitivi del tratto transfrontaliero della nuova linea, al centro in Italia di tanti anni di polemiche e scontri. Matteo Renzi, accanto a lui in conferenza stampa al termine del vertice all'Eliseo, annuisce: "Vi ha già spiegato tutto Francois...".
"Abbiamo dovuto aspettare 14 anni da quell'accordo del 2001 perché i lavori potessero essere avviati. Ma ora - spiega il presidente francese - la linea ad alta velocità è lanciata ufficialmente" e il prossimo passo sarà, già giovedì prossimo, la presentazione della richiesta di finanziamenti all'Ue.
A pochi giorni dall'approvazione dell'opera da parte del Cipe del progetto in territorio italiano, Francia e Italia sono "soddisfatte" dell'accordo siglato oggi. Ma anche - ricordano nella dichiarazione congiunta al termine del vertice all'Eliseo - dell'istituzione di Telt, costituita ieri a Parigi. La nuova società, acronimo di Tunnel Euralpin Lyon Turin, è responsabile della realizzazione e della gestione della nuova ferrovia e subentra a Ltf (Lyon Turin Ferroviaire) che per quasi 14 anni ha curato i progetti e gli studi della Tav.
"Un passo importante dopo l'approvazione del progetto definitivo da parte del Cipe", aveva commentato ieri Mario Virano, neo direttore generale di Telt, partecipata al 50% dallo Stato francese ed al 50% dalle Ferrovie dello Stato e presieduta da Hubert du Mesnil. Oggi a Parigi Renzi e Hollande hanno firmato l'accordo addizionale all'intesa siglata nel dicembre 2012 che "permette l'avvio definitivo dei lavori" con le delegazioni dei due governi che hanno messo a punto il dossier per chiedere alla Ue il cofinanziamento della sezione transnazionale. Con l'obiettivo, e la speranza, di ottenere (la decisione è attesa tra la giugno e luglio) il massimo possibile, il 40% dei finanziamenti dell'opera.
La domanda sarà presentata a Bruxelles dopodomani. Resta comunque ancora da definire il certificatore dei costi, oggi stimati in 8,6 miliardi di euro per la sezione internazionale che va da Bussoleno a St.Jean de Maurienne. E le cifre definitive. Un passaggio, questo, cui si appellano ancora i promotori delle iniziative anti-Tav con Pro-natura che ricordava, solo ieri sera, che non "ci saranno decisioni sino a quando non si conoscerà l'entità del finanziamento concesso dall'Ue".
E dai Verdi francesi arriva una dura reazione: "E' una aberrazione, un progetto del secolo scorso che Italia e Francia si affannano a sostenere a dispetto del buon senso". Intanto una missione parlamentare francese sta studiando le possibilità di finanziamento della quota francese, dopo che Parigi ha abbandonato il progetto di eco-tassa sui Tir che doveva inizialmente finanziare l'opera. Uno stop che ha creato problemi con i 130 esattori transfrontalieri di Ecomuv (il consorzio italo-francese controllato da Autostrade) rimasti senza lavoro.
Parigi ha promesso di ricollocarli in una sua controllata pubblica come la Sncf, il gruppo ferroviario d’oltralpe.
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