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14 Ottobre 2014 - 23:07
Venerdì 3 ottobre si è tenuto a Ingria un Consiglio Comunale in cui si è dibattuto, tra le ordinarie questioni amministrative, anche del futuro del piccolo Comune in rapporto alla politica locale e provinciale. Da una parte si è ribadito la necessità di voler far parte dell'Unione dei Comuni che sarà denominata “Valli Orco e Soana” con tutti i comuni delle due Valli che decideranno di aderire. Il consiglio di Ingria ha quindi votato all'unanimità l'orientamento programmatico favorevole per andare tutti uniti verso il 30 novembre, giorno in cui dovrà essere definitivamente approvato lo Statuto e l'Atto Costitutivo della nuova Unione. Il Sindaco Igor De Santis ha voluto sottolineare la necessità di fare questo passo, come impone la legge Regionale, ma senza voler cedere le competenze e le funzioni fondamentali quali per esempio il bilancio ma soprattutto la dignità e l'identità del Comune.
Com'era naturale l'argomento è confluito sulla Città Metropolitana, per la quale si sono tenute le elezioni questa domenica 12 ottobre. Il Sindaco e tutti i Consiglieri hanno deciso di sostenere il collega Dante Bianco Levrin, a sostegno anche del candidato canavesano Cesare Pianasso.
“Viene a mancare - sottolineano De Santis e di Andrea Cane, Consigliere con delega alle relazioni pubbliche - garanzia della rappresentanza dei piccoli comuni, che sarebbe stata necessaria in un territorio così ampio e disomogeneo. Non stiamo vedendo realizzarsi in nessun modo il progetto di rappresentatività, che sarà tutto ad appannaggio di Torino e cintura (ricordiamo che il voto di 1 Consigliere Comunale di Torino vale come circa 200 voti di consiglieri di Comuni inferiori ai 3000 abitanti): l'intera popolazione della provincia di Torino si troverà ad avere come proprio sindaco metropolitano quello della città capoluogo, senza averlo né scelto né democraticamente eletto, che sicuramente non lavorerà nell'interesse degli abitanti del Canavese e delle sue Valli in particolare. Come Comune di Ingria ci batteremo sempre in difesa della nostra identità, alzando la voce contro tutti questi tentativi di piegarci verso i poteri più forti, sperando di divenire esempio anche per gli altri Comuni che non intendono essere risucchiati da questo pessimo vortice accentratore: la Montagna, seppur da sempre pacifica e disponibile, sta iniziando ad esaurire prima di tutto la pazienza...”.
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