Cerca

SAN MARTINO. Rizzato: "Per dare i soldi a Strambino ho tolto l'Isee". Trossello interroga

SAN MARTINO. Rizzato: "Per dare i soldi a Strambino ho tolto l'Isee". Trossello interroga

Per mantenere il nido di Strambino, la Giunta di San Martino ha eliminato l'Isee. Lo ha spiegato il Sindaco Silvana Rizzato nel corso del Consiglio Comunale, giovedì pomeriggio.

A sollevare l'argomento è stato il consigliere di minoranza Davide Trossello: "ho visto all'albo pretorio la delibera con cui si decide di compartecipare alle spese del nido, ma perchè di queste scelte non si discute prima?". Trossello ha voluto chiarimenti riguardo il numero di bambini che frequentano il nido ed i costi che ci si dovrà sobbarcare, dati che nella delibera non sono specificati.

Il quadro è questo: su 90 posti disponibili, presso la struttura affidata alla cooperativa "Vita", si registrano al mese di settembre 53 iscritti, di cui uno solo residente nel Comune di San Martino che, però, dovrà scucire 2830 euro: il 50 per cento calcolato in base al numero di abitanti ed il 50 per cento in base al numero di utenti. Romano dovrà versarne circa 14mila, così come faranno la loro parte Perosa, Scarmagno e Mercenasco, per coprire il mancato contributo di 70mila euro che ci si aspettava da Regione e Miur (sono arrivati solo 20mila sui 90mila attesi).

"Quand'ero Sindaco ho sempre rinunciato a stare con Strambino – ha sottolineato il capogruppo della minoranza Piero Massoglia -. Perchè questi sono i vantaggi delle Unioni: il piccolo pagherà sempre". Trossello ha sollecitato la stesura di Regolamenti precisi per evitare di trovarsi, magari il prossimo anno, a pagare il doppio, e l'anno successivo il doppio ancora.

"Non nascondo di aver fatto le vostre stesse rimostranze – la risposta del Sindaco Silvana Rizzato -. La risposta che ci è stata data è che, se l'asilo fosse rimasto convenzionato e non fosse passato ad intercomunale, nei precedenti due anni avremmo pagato 80, 90 euro al mese e l'unica famiglia che lo utilizza avrebbe speso 518 euro al mese. Nel 2009 avevamo già preso due quote per evitare la liste d'attesa, allora c'era la coda. L'oggetto dell'ultima delibera è stato comunicato d'emblè, a gennaio non c'era sentore di questa cosa. E' chiaro che noi, come Comune piccolo, ne fruiamo poco, bisognerà rivedere le cose. Se saltassero fuori altre spese è chiaro che non possiamo tirare fuori altri soldi. Ho tolto la fasce Isee per il nido proprio perchè abbiamo questo imprevisto. Per la nostra materna, invece, abbiamo trovato una formula che non penalizza".

 

 
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori