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IVREA. Iniziata la Festa dell'Unità sulle battute di Luca Bottura

IVREA. Iniziata la Festa dell'Unità sulle battute di Luca Bottura

Si è aperta sulle battute del giornalista Luca Bottura (autore, per intederci, per personaggi quali Maurizio Crozza, Enrico Bertolino e Fabio Volo) la Festa dell'Unità di Ivrea, riportata in auge dopo un anno di interruzione.

Nel padiglione degli incontri, in Piazza del Rondolino, Bottura, che attualmente conduce un programma su Radio Capital (da cui è tratto l'ultimo suo libro "Posta del (Cu)ore), ha esordito da buon bolognese, ricordando che a casa "non sei tu che vai alla Festa dell'Unità ma è la festa dell'Unità che viene da te". Battute in tema sul ministro Maria Elena Boschi: "l'ultima volta che è andata alla Festa dell'Unità il navigatore ha sbagliato, voleva andare a Cortina!".

Ivrea pubblico festa dell'unità 2014Nemmeno potevano mancare battute sulla triste fine del giornale "L'Unità", tra il ridareccio ("L'Unità è un brand") e la considerazione politica ("se un partito non sa difendere un proprio simbolo può succedere, ma è difficile che succeda, non mantenga le promesse, come 'cambio l'Italia in 100 giorni', e poi i giorni diventano 1000 e 10.000).

Intervistato dall'eporediese Gianmario Pilo, seduti sulla cosiddetta "Panchina Intellgente" (panchina progettata da sette aziende canavesane dotate di tecnologie wi-fi e usb), Bottura ha parlato di "Satira ai tempi del web", lanciando strali contro Matteo Renzi ma soprattutto sul comico genovese Grillo. Alla domanda "Ormai è la satira che fa informazione?" di Pilo, ha risposto che "la satira è il posto in cui si ha la licenza di dire un po' quello che ti pare, Grillo ha persino messo alla gogna una giornalista satirica nell'additare i giornalisti che non scrivono quello che vuole lui". E ancora: "se la sinistra è la maggioranza che meritiamo, il 5 stelle è la minoranza che meritiamo".

Sui temi, riguardanti più gli "addetti ai lavori", Bottura ha formulato alcune riflessioni sul ruolo del web e della "professione" nel senso autentico del termine: "Internet ha convinto il mondo che si possa fare informazione a costo zero, una balla colossale. Trovare le notizie, andare sul posto, ha dei costi. Grillo dice che un ragazzo pagato 5 euro a pezzo non è affidabile. E' vero che chi fa il mestiere deve essere pagato perchè se no il tuo Dio diventa un click".

Bottura si è anche detto, a dispetto dei pentastellati, di essere "favorevole al finanziamento ai giornali, per garantire la pluralità dell'informazione, altrimenti in edicola ci rimangono solo 'Io sono il tuo Papa' e il giornale di Barbara D'Urso".

Un'ora abbondante di conversazione ha dato così inizio alla Festa, proseguita nei giorni scorsi con incontri politici e culturali, per proseguire fino al 21 settembre.

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