Referendum abrogativo, consiglio comunale dei ragazzi, consulta degli ex amministratori. Queste le principali novità (ma ce ne sono molte altre) introdotte dal nuovo Statuto che verrà discusso all’interno del parlamentino sanmaurese lunedì 15 settembre. Idee e spunti e modifiche che la presidente del consiglio comunale, Maria Vallino, non esita a definire “molto importanti” anche in considerazione del fatto che le ultime modifiche risalivano al 1992. Ventidue anni fa. “Questo nuovo Statuto prevede sette diverse forme di partecipazione popolare” spiega Vallino. La proposta di deliberazione di iniziativa popolare (che richiede un minimo di 600 firme), i referendum propositivo, consultivo e poi la grande novità: quello abrogativo (per cui serviranno circa 1500 firme). E poi le istanze, le petizioni, la consultazione pubblica degli atti, il diritto di informazione e di accesso agli atti. “Tutti strumenti con cui i cittadini possono partecipare attivamente alla vita pubblica, se lo vogliono. E controllare passo passo l’attività dell’amministrazione comunale. Abbiamo ammodernato parecchio questa sezione perché la riteniamo fondamentale”. Un altro importante step per avvicinare la popolazione alla vita pubblica e politica è il consiglio comunale dei ragazzi. “Sarà deliberato a fine mese - spiega la presidente - e avrà un suo regolamento a parte. Composto da rappresentanti delle scuole primarie (studenti di 4ª e 5ª) e delle secondarie di primo grado (1ª, 2ª e 3ª media), avrà un ruolo di primo piano, con possibilità di deliberare, proprio come il consiglio comunale degli adulti. Un passo importante per creare una scuola di democrazia, per insegnare ai ragazzi l’importanza della partecipazione attiva alla cosa pubblica”. Un’importante novità già presente in molti altri comuni, che presto arriverà anche in quel di San Mauro. Sul fronte opposto, perlomeno anagraficamente, ecco la consulta degli ex amministratori. Una sorta di associazione di cui potranno far parte ex sindaci, assessori e consiglieri. “Non sarà una consulta ‘fittizia’ e autoreferenziale - puntualizza Vallino -. L’idea è di renderla attiva protagonista della vita amministrativa, un soggetto di riferimento per le amministrazioni in carica, con la possibilità di esprimere pareri e consigli”. La terza novità fondamentale è il referendum abrogativo. Richiesto dalla minoranza (in particolare dai due consiglieri del gruppo misto, Riccardo Carosso e Roberto Olivero) e al centro di numerose polemiche nei mesi scorsi. “Su questo punto, come su tutti gli altri, abbiamo cercato una mediazione con la minoranza e con le sue richieste” dice Vallino. Quello che non dice, ma che noi sappiamo, è che mentre la proposta iniziale della maggioranza era di introdurre una soglia che prevedeva le firme del 15% degli elettori (circa 2250), alla fine l’intesa si è trovata sul 10%. Una mediazione cercata e voluta, perché Pd e Idv avrebbero i numeri per far passare lo Statuto al primo colpo (servono i 2/3 dei voti) anche senza i voti dell’opposizione, ma la linea delle “larghe intese” alla fine ha prevalso.
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