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29 Luglio 2014 - 12:16
Il Comune di Salerano ha ospitato l'Assemblea Provinciale dell'Ancpi (Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani) nella mattinata di sabato 26 luglio presso il pluriuso in Piazza Unità d'Italia. Si sono snocciolate le contraddizioni della normativa sulle Unioni e i danni per i piccoli Comuni, con l'obiettivo di spingere il legislatore a rendere le Unioni non un obbligo ma una facoltà. S'è discusso della'area metropolitana e della necessità di ottenere uno Statuto equo, in cui un Comune valga un voto, e non voti in proporzione alla popolazione, col rischio imminente che il Canavese non abbia voce in capitolo.
"Abbiamo scelto simbolicamente Salerano – spiega Franca Biglio, Sindaco di Marsaglia (CN) e Presidente dell'Associazione Nazionale -, all'indomani della nomina del Sindaco Elio Ottino, che ha saputo accogliere e vincere del terzo mandato". Biglio ha aggiunto: "i parlamentari sono trasveralmente favorevoli alle Unioni di Comuni, propedeutiche alla fusione. Noi ci stiamo battendo, e sottolineo da soli, per evitare questa sciagura. Si è provveduto a ridurre drasticamente il numero dei consiglieri degli Assessori facendo credere che sarebbe stata la strada giusta per risparmiare. Noi pensiamo che i modi per risparmiare siano ben altri. Hanno deciso, dopo le nostre insistenti richieste, di ripristinare le Giunte, provvedendo nel contempo ad aumentare, di poco, il numero di consiglieri. Utilizzando la cosa più vergognosa: l'invarianza di spesa. Per non parlare della Legge 56/2014 'svuota Province', delle città metropolitane, un mostro ingestibile con il ritorno del Podestà. Ritengo che il momento sia preoccupante e sia necessario trovarci e rimettere insieme tutte le nostre forze per contrastare questo disegno, indicando alcune proposte per un riordino che metta al centro il territorio ed i cittadini, eliminando conflitti di potere e inefficienze".
Presenti all'incontro i consulenti dell'Associazione, Vito Burgio e Ciro Mennella che hanno toccato vari aspetti, dal Patto di Stabilità alla Centrale Unica di Committenza, dalla legge sulla montagna ai servizi associati. "Stanno togliando autonomia alla vostra economica – ha sottolineato il direttivo -. Abbiamo un Parlamento di gente che non è competente. Nemmeno un rubinetto potrete comprare nei vostri comuni. Un Sindaco che non capisce che la Centrale Unica di Committenza è un obbrobrio, che creerà dei costi aggiuntivi, non capisce niente".
"Non siamo contrari a prescindere, siamo contrari all'imposizione – sottolinea Ottino -. Ci rendiamo contro dell'esigenza di cambiamento e quanto noi sosteniamo è avvalorato dalle esperienze passate, esempio Comunità Montane e comunità di altro genere, finalizzate al reperimento di trasferimenti, con ulteriori costi della spesa pubblica. Quando questi sono venuti a mancare è crollato anche questo istituto. Il giuramento sulla costituzione non significa l'osservanza di leggi anticostituzionali".
Tra i più contrari Marco Puglisi di Traversella, tra i promotori del ricorso al Tar contro la Legge 3 sulla montagna: "sono battaglie non solo di principio ma anche di equità. Il paese è in difficoltà e si continuano ad aumentare i costi della burocrazia. Ci dicono che possiamo scegliere tra Convenzione e Unioni, ma solo a queste ultime vengono concessi finanziamenti, senza criteri definiti, uno rimane col cerino in mano e l'altro con le tasce piene. In quanto all'area metropolitana il territorio di Torino è l'1,9 della Provincia, Castelnuovo è grande un quinto ma con soli mille abitanti. E' assurdo che non si tenga conto del territorio".
Giovanni Franchino di Tavagnasco: "stiamo tranquilli, non facciamoci terrorizzare, non possono cancellare i piccoli Comuni. Non fate nulla entro il 31 dicembre, non andate a votare, non legittimate nessuno. Possono dirci qualcosa il Presidente della Repubblica o il Prefetto, gli altri non possono farci nulla. Proprio Sindaci come Delrio e Renzi ci attaccano. L'unica cosa che vogliono fare è mettere le mani sulle tasse comunali. Ci stanno fottendo con le parole, basta ignorarle".
Giambattistino Chiono di Busano: "saremo rappresentanti ma non conteremo niente. Non prendiamoci in giro, siamo noi, Sindaci, a metterci la faccia di fronte ai cittadini".
Eletto inoltre il nuovo direttivo provinciale per il quiquennio 2014/2019 (il Presidente uscente è Fausto Francisca di Borgofranco). Ne fanno parte i Sindaci Elio Ottino di Salerano, Giovanni Franchino di Tavagnasco, Alessandro Perenchio di Pavone, Luigi Sergio Ricca di Bollengo, Igor De Santis di Ingria, Francesca Cargnello di Borgiallo, Alberto Colombatto di Vallo, Riccardo Leger di Perrero, Nilo Durbiano di Venaus, l'Assessore di Traversella Marco Puglisi, il consigliere di minoranza Flavio Chiri di Vialfrè.
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