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GERMAGNANO. Marito assolto dall'accusa di maltrattamenti, "non era Hitler"

GERMAGNANO. Marito assolto dall'accusa di maltrattamenti, "non era Hitler"
Non aveva maltrattato la moglie. Koec Doda, di origine albanese ma residente a Germagnano, finito in manette in seguito a diverse denunce della compagna, la settimana scorsa è stata assolto, con sentenza pronunciata dal giudice Marianna Tiseo del Tribunale di Ivrea. E' stato assolto dall'accusa di maltrattamenti perchè "il fatto non sussiste", ma è stato condannato a nove mesi, con sospensione condizionale della pena, e al pagamento del risarcimento danni per duemila euro, oltre al pagamento delle spese di costituzione, per le lesioni procurate alla donna, per un episodio specifico, risalente al 2 novembre 2007. In quella circostanza, secondo la ricostruzione, lui le avrebbe tirato un calcio, portando addosso gli scarponi antinfortunistici di lavoro, nell'ambito di un litigio scoppiato per futili motivi, legati all'utilizzo del social network facebbok. Aldilà di quei lividi, accertati da referti medici del Pronto Soccorso, la difesa ha sostenuto l'infondatezza di tutte le altre accuse. Nonostante le accese discussione, soprattutto per la gestione dei figli, Doda non avrebbe mai messo le mani addosso alla moglie. "La prima lite – ha ricordato l'avvocato difensore – è stata nel 2007 quando Doda si reca ai colloqui della figlia e scopre dai professori che ha tagliato, allora chiede spiegazioni alla moglie. Ma questa è la reazione di un padre solerte, non prevaricatore". La parte civile ha invece puntato molto sugli screzi in famiglia, sul fatto, per esempio, che la figlia avesse salvato il numero del padre, sul telefonino, col nome di "Hitler", o da commenti, sempre della ragazza, postati su facebook. La parte civile ha tirato in ballo interpretazioni più legate alla psicologia che alla ricostruzione dei fatti emersa in aula. Doda, arrestato in seguito alla denuncia, è stato in carcere e successivamente è finito agli arresti domiciliari. L'altra settimana si è infatti presentato in udienza scortato dalle forze dell'ordine.  
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