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25 Settembre 2013 - 23:48
In foto l'artista Angelo Bettoni
Un barbone coricato su una panchina avvolto in una coperta per ripararsi dal freddo. E' la scultura con cui l'artista Angelo Bettoni ha introdotto il pubblico nella sua personale allestita nel salone "Unità d'Italia". Un'opera embletica, realizzata una sera, all'uscita dal Teatro Giacosa di Torino quando la sua attenzione, tra le tante signore in ghingheri che si atteggiavano e facevano mostra dei loro averi, si è posata su un senzatetto, completamente noncurante di quelle pose civettuole. "Lui se ne stava lì, come se nulla fosse – ricorda Angelo Bettoni –. Mi ha fatto riflettere sulla vanità della vita". Ed è questo lo spirito che caratterizza l'intera mostra. Un estratto delle meraviglie scaturire da una materia "povera" come il legno, scolpite dalla fantasia dell'artista, classe 1942, di origini caremesi e residente a Perloz. Ha prodotto personaggi, intessendo fiabe intorno alle opere, come la splendida scultura che ritrae una forma di donna da un tronco sgusciato. Simbolica la libreria che cade presentata a Belluno nell'ambito della mostra "S...cultura S...caduta" in un gioco di parole ricompobile anche in "cultura scaduta". Eccentriche sono poi le opere come il bikini sull'appendiabiti a cui si aggrappa una mano di donna, realizzato dopo una giornata in spiaggia. "Non sono un'artista di professione, mi sbizzarisco con la mia fantasia" commenta Bettoni, che malgrado la modestia ha già all'attivo la partecipazione a numerose manifstazioni tra cui la Fiera di Sant'Orso ad Aosta fin dal 1968, le contemporanee di Asiago dal 1988 oltre ai Simposi Internazionali di scultura in Italia e all'estero. In televisione è stato ospite di "Verde mattina" e "Geo & Geo". L'evento strambinese è stato proposto dal Comune in collaborazione con la Scuola di Scultura "De Maria" in occasione della Mostra Mercato dell'Artigianato e sarà visitabile fino a domenica 29 settembre dalle 17 alle 19.
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