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Il sangue non ha razza nè religione

Il sangue non ha razza nè religione

Il sangue non ha colore di pelle, nè razza, nè religione. Donarlo è un atto di solidarietà, aldilà dei pregiudizi, degli stereotipi culturali. Da questo messaggio passa la campagna di sensibilizzazione dell'Avis e dell'Aido rivolta tanto ad italiani quanto a stranieri. Un concetto complesso e delicato, sviscerato a fondo, nel corso della festa proposta dall'ex seminario minore di Via Varmondo Arborio sabato pomeriggio, dalla dottoressa Annamaria Fantauzzi, docente di antropologia all’Università di Torino e responsabile dell'Osservatorio Nazionale per la cultura del sangue di Avis Nazionale. Alle spalle diverse missioni in Africa e nei Paesi dell'Est, Fantauzzi è anche autrice di importanti ricerche sulla donazione del sangue in rapporto soprattutto ai temi dell'identità e dell' immigrazione. L'esperta ha aiutato a riflettere su cosa significhi non sentirsi più parte del paese di origine, perchè si è partiti, ma non sentirsi nemmeno parte del paese si accoglienza, perchè non si è italiani. Ha aiutato a riflettere sui pregiudizi che esistono anche dall'altra parte, vissuti per esempio sulla pelle da conoscenti italiani che arrivati a Zurigo hanno sottoporsi a lastre e a controlli sui pidocchi per ottenere un posto da affittare. Pregiudizi che esistono anche in Africa, dove la dottoressa si è sentita spesso definire "sporca bianca colonialista". Sono quelle barriere che spingono a credere che i bianchi possano donare il sangue solo ai bianchi o i neri solo ai neri. "Niente di tutto questo, il dono prescinde da qualsiasi preconcetto" ha cercato di spiegare ai presenti ricordando che "non è necessario andare altrove per fare volontariato, lo si può fare anche qui". Un messaggio di tutta attualità considerato che Ivrea conta duemila cittadini immigrati "che lo si voglia o no". Per questo la giornata di sabato, organizzata con il Centro Migranti della Diocesi di Ivrea, della Chiesa Ortodossa e dell'Associazione Aceric, ha costituito un momento di incontro, un'occasione per conosere "l'altro" con la distribuzione di materiale informativo in diverse lingue sottolineando che decidere di donare significa anche contribuire un po' a combattere il commercio degli organi. All'intervento introduttivo di Elidio Viglio e Fernando Giannini sono seguite le esibizioni del Coro della comunità Africana francofona di Torino, del gruppo Nepsis della Comunità Rumena di Ivrea ed infine dei Redwine, vincitori di "Ivrea in musica".

   

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