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IVREA. Infortunio al Teatro Giacosa, il processo. Sfilano i testi della difesa

IVREA. Infortunio al Teatro Giacosa, il processo. Sfilano i testi della difesa

tribunale

Era caduto da una scala metalicca, da un'altezza di 1,70 metri, mentre stava allestendo al Teatro Giacosa la scenografia per la replica dello spettacolo “Se stasera sono qui” di Loretta Goggi. Emilio Frezzini, 53 anni, macchinista di Terano, era caduto rovinosamente a terra, portato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Ivrea in gravi condizioni, con una prognosi di un anno. Per quell'incidente, risalente al 6 novembre del 2007, si trova imputato, presso il Tribunale di Ivrea, Roberto Marcucci, 68 anni, di Roma, legale rappresentante della società Eventi Spettacoli Tremila, difeso dall’avvocato Leo Davoli. Deve rispondere del reato di lesioni personali colpose aggravate. Martedì scorso, nell'udienza che si è tenuta di fronte al giudice Marianna Tiseo, sono stati sentiti alcuni testimoni per ricostruire la dinamica della caduta. Nessuno ha visto direttamente l'accaduto. "Mi trovavo sul palco - ha raccontato Liborio Mingoia, noleggiatore di attrezzature per lo spettacolo interrogato dal Pm Claudia Oberto -. Io fornivo audio e luci. Mi stavo assicurando che tutto fosse montato quando ho sentito un urlo e poi ho visto che Frezzini era caduto". Mingoia ha rassicurato che si trattava di una scala omologata. "Era mia – ha aggiunto -, serviva a me. Lui probabilmente è salito sulla prima scala che ha visto". Anche Gennaro Cerrino di Chiaverano, allora responsabile tecnico del Giacosa, oggi in pensione, ha fornito dettagli a favore della difesa. "Era uno spettacolo già fatto un anno prima – ha sottolineato -, un riallestimento, se sei del mestiere sono cose che si fanno tranquillamente. Frezzini era il responsabile della scenografia". Cerrino, come Mingoia, aveva udito un tonfo. "Non abbiamo visto subito Frezzini – ha aggiunto – si trovava vicino al fondale, abbiamo seguito i lamenti". Il processo è stato rinviato a dicembre per sentire altri due testimoni della difesa, Simone Martini e Alessandro Proietti. La sentenza sarà pronunciata a marzo.
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