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QUINCINETTO. Importante riconoscimento per il Coro "La Rupe"

QUINCINETTO. Importante riconoscimento per il Coro "La Rupe"

Il Coro La Rupe ha ottenuto un importante riconoscimento al XXXII Concorso Nazionale di Quartiano (Lo), conosciuto nel panorama italiano per la qualità artistica dei cori partecipanti e per la giuria d’eccezione, presieduta da Giovanni Acciai, docente, direttore e musicista di fama internazionale. La Rupe ha partecipato nella categoria Polifonia Sacra con programma monografico, ottenendo la Fascia di Merito Oro e il primo posto assoluto con il punteggio di 89,35/100, e nella Categoria Polifonia Sacra con programma storico ottenendo una Fascia Argento e il secondo posto assoluto con il punteggio di 83,68/100.

Il Coro La Rupe, che proprio lo scorso anno ha festeggiato i suoi sessant’anni di attività, è nato nel 1953 come coro di montagna, con solide radici popolari, in un paese nel quale il canto è sempre stato un elemento di aggregazione e di antica espressione culturale. Già con il contributo del precedente Maestro Edy Mussatti ha arricchito il suo repertorio popolare di brani della tradizione polifonica sacra. Con l’incisione del disco “O Magnum Mysterium”, dedicato alla polifonia sacra dal Cinquecento agli autori contemporanei, il Coro ha consolidato questa strada musicale attraverso il lavoro artistico del suo Direttore Domenico Monetta che ha introdotto partiture della musica rinascimentale e romantica.

“E’ un risultato bellissimo – afferma Monetta - che ripaga un lavoro intenso e pieno di passione. La musica è in grado di riconoscere come poche altre cose i sacrifici che si fanno per essa e la più alta ricompensa è l’emozione che ha vissuto ogni singolo corista”. Pieni di soddisfazione anche il Presidente Paolo Pozzato: “Questo premio è dedicato a Quincinetto. Ci onora, tra le altre cose, aver portato in concorso il Requiem di Pietro Alessandro Yon, musicista settimese, sconosciuto alla coralità italiana e molto apprezzato da questa giuria. E' stato un ulteriore riconoscimento postumo, dopo l’incisione inedita del suo De Profundis, a un grande compositore della nostra terra canavesana.”

 
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