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"Possibile che per me non esistano diritti?"

"Possibile che per me non esistano diritti?"
Ibrahim Guen è un rifugiato politico scappato dalla Turchia più dieci anni fa. Vive in Italia dal 2000, con regolare permesso di soggiorno, insieme alla moglie e a tre figli. In tutto questo tempo se l'è sempre cavata svolgendo diversi lavori. Prima come muratore, poi come imbianchino, è sempre riuscito a sbarcare il lunario, almeno fino a quando, lo scorso agosto, proprio nel giorno del suo quarantatreesimo compleanno, un'ischemia lo ha gravemente menomato. Per lui lavorare è diventato quasi impossibile, a fronte dei seri problemi di mobilità ad un braccio, oltre che dei danni riportati alla vista. Proprio per questo, Ibrahim ha deciso di rivolgersi al Comune, per cercare di capire se esistano e quali siano le politiche di sostegno a situazioni particolari come la sua. "Niente di niente - spiega -, sembra che per un caso come il mio non ci sia un bel niente. Ho chiesto se fosse possibile almeno venire inserito nella lista per accedere alle case popolari, visto che pagare l'affitto di casa sta diventando impossibile senza un'occupazione. Per fortuna che mio figlio, quello più grande, lavora e si sta facendo di ogni spesa. Ma non so quanto potremmo andare avanti. Per questo, in attesa di riprendermi e poter iniziare nuovamente a lavorare, ho chiesto un sostegno, un alloggio popolare che costi un po' rispetto agli affitti presso privati. Volevo capire se c'era spazio per me e la famiglia, ma ho ricevuto solo risposte negative. Eppure credo che la mia sia una situazione decisamente grave, che richiede un intervento urgente". Ma la storia è ben più triste rispetto alla piega presa in Italia. Da parte sua tornerebbe anche in Turchia, dove possiede terra, attrezzi e macchinari. Purtroppo, però, per evidenti ragioni non può farlo. Ne andrebbe della sua vita e di quella dei suoi familiari, per questo si è rivolto alle istituzioni. Nella fattispecie a quelle settimesi. In città è arrivato circa due anni fa, seguendo il lavoro. Ma ora, dopo l'ischemia dello scorso agosto, si ritrova a dover affrontare un'altra Odissea, drammatica almeno quanto quella che lo spinse ad abbandonare la sua terra per salvarsi la vita. Chiede aiuto Ibrahim, nella speranza che qualcuno possa ascoltarlo.
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