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05 Maggio 2014 - 23:56
Il consigliere comunale Paolo Sciarappa
Ritirata la Carta di Pisa, codice etico promosso in tutto lo stivale dall'Associazione Avviso Pubblico, destinato ad enti e ad amministratori locali per rafforzare trasparenza e legalità. Il Consiglio Comunale, convocato lo scorso16 aprile, ha deciso di rinviare il punto ad altra seduta di fronte alle osservazioni e alle richieste presentate da Paolo Sciarappa, ex consigliere di maggioranza passato all'opposizione. All'origine della discussione la difficoltà, secondo Sciarappa, di applicare principi condivisibili, ma astratti, sul piano pratico.
"Sapete bene – ha premesso Sciarappa – quanto mi sia speso per l'affermazione concreta di questi valori. Quello che non sopporto, però, è il voler sventolare una bandiera densa di ipocrisia più che di contenuti, il voler mettere grandi cartelli all'inizio e alla fine del paese spendendo soldi inutili per poi lasciare solo sulla carta le grandi parole. La trasparenza e il diritto di accesso agli atti sono un diritto sancito costituzionalmente e a cui è giusto dare attuazione pratica".
A questo proposito Sciarappa ha rimproverato la maggioranza di aver approvato, alcuni mesi fa, un "documento illegittimo", riferendosi al Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale con cui vengono indirizzati i consiglieri a rivolgersi esclusivamente al Segretario (presente però poche ore a settimana), anzichè agli uffici. Le accuse hanno scaturito un acceso dibattito tanto da arrivare ad una lite tra lo scettico consigliere e il collega Piero Colombo della maggioranza. "Questo Regolamento – ha puntato il dito Sciarappa – limita fortemente il diritto di accesso agli atti da parte dei consiglieri, mitigato solo in parte dalla buona volontà del Segretario comunale che ha dato massima disponibilità al fine di ridurre i disagi. La Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi della Presidenza del Consiglio, da me interpellata, si è espressa negativamente sulle scelte prese".
Sciarappa ha quindi posto la condizione di rivedere il Regolamento, prima di approvare la Carta di Pisa, e ha garantito che terrà gli occhi aperti sul rispetto del Codice Etico, il quale prevede, tra le altre cose, che siano pubblicati sul sito ufficiale del Comune i dati relativi alle attività professionali, ai redditi, agli incarichi nonchè a poteziali conflitti di interesse, ma anche bilanci annuali dell'attività svolta.
Sciarappa ha infine indirizzato una nota dolente ad Avviso Pubblico. "Il problema dell'Italia – ha commentato – è un eccesso di norme, leggi, regolamenti, spesso fumosi einapplicabili. La trasparenza deve essere un mezzo per la buona amministrazione, non il fine. Spetta al Parlamento fare le leggi e alla magistratura farle osservare. Non è previsto dal nostro ordinamento che un ente non governativo possa limitare o condizionare, anche se con nobili intenti, l'attività di un ente pubblico. Il pericolo non è da escludersi. Un controllore senza controllo può essere più pericoloso di un cattivo guidatore".
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