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23 Aprile 2014 - 00:07
Il sindaco di Tavagnasco Giovanni Franchino
Quest'Unione non s'ha da fare per il Sindaco Giovanni Franchino. Dall'inizio del mandato si è frapposto con tutte le sue forze ad ogni obbligo che rischiasse di determinare la perdita di autonomia del Comune. Così Franchino ha deciso di rispondere con un bel dito medio alla legge Regionale sulla Montagna, entrata in vigore nel mese di marzo, e lunedì scorso ha portato sul tavolo del Consiglio Comunale una delibera, approvata all'unanimità (compresi i voti favorevoli della minoranza), che stabilisce "di non partecipare a nessuna riunione montana perchè la Convenzione è da considerare forma associativa preferibile per l'esercizio delle funzioni già conferite alla comunità montana in quanto soluzione organizzativa più semplificata e meno incidente sull'identità dei Comuni coinvolti rispetto all'alternativa delle Unioni".
Tavagnasco si accoda ai Comuni che stanno presentando ricorso. "Ricorso contro una legge truffa – ha sentenziato Franchino lunedì sera – che è stata promulgata da un Consiglio Regionale ormai decaduto. Ci sono ricorsi che stanno piovendo da tutte le parti intorno al Presidente Cota". Franchino ha anche definito "un'assurdità" la proposta presentata dal Forum Democratico dell'eporediese di fondere 66 Comuni per risparmiare 13milioni di euro.
"Noi ci abbiamo messo un po' – ha ricordato – ad uscire dal tavolo di confronto con i Comuni ma ora che l'abbiamo fatto non ci sediamo più. Non facciamo Unioni. Ma neanche se mi passano sopra con un carro armato. Approveremo Convenzioni con l'Unione o con i Comuni limitrofi, compresa la Valchiusella. Piuttosto pagheremo la nostra penale e rimarremo indipendenti". "Le Unioni saranno altri carrozzoni da dover mantenere e lo sta riconoscendo anche la Corte dei Conti" ha rincarato il Vicesindaco Paolo Torno.
A disgustare i consiglieri di Tavagnasco è anche la bozza di convenzione preparata dagli altri Comuni della Dora Baltea. "Una cosa abominevole – secondo Franchino –. Fatta in questo modo significa che chi si alza al mattino decide tutto". Poi una nota sprezzante ancora nei confronti del Sindaco di Quincinetto: "voleva farci chiudere la scuola per fare un polo scolastico in un edificio nemmeno a norma. Si era già prodigata presso il provveditorato, poi ha informato anche noi ed ha organizzato una riunione pubblica. Abbiamo risposto per le rime, ci siamo presentati in sei, rispedendo al mittente le velleità. La Convenzione per la scuola scadrà nel 2015 e dovrà romparla lei".
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