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14 Aprile 2014 - 20:52
Elena Caffaro scopre le carte e presenta la lista. Si chiama, naturalmente, Il Paese che Vorrei , come l'omonima Associazione, fondata tre anni fa, proprio per sperimentare la capacità di fare squadra e di lavorare per il paese, in vista del ritorno alle urne, il prossimo 25 maggio.
Nei giorni scorsi il gruppo ha distribuito nelle buche delle lettere di tutte le case un cartoncino che reca scritto: "Elena Caffaro, candidata Sindaco per Lessolo, nei prossimi giorni verrà a bussare alla tua porta per poterti presentare personalmente la sua candidatura. Permesso?".
In settimana, dunque, la lista si presenterà, recandosi di civico in civico, per illustrare ai lessolesi le linee guida del programma e la composizione. La lista "Il Paese che Vorrei", che sostiene la candidatura a Sindaco di Elena Caffaro (41 anni, imprenditore), è composta da: Walter Dagassolemi (61 anni, pensionato), Emiliano Stabile (37 anni, consulente energetico), Katia Barolat Massole (42 anni, impiegata), Devis Oberto Tarena (37 anni, imprenditore), Loris Melan (55 anni, insegnante), Maria Teresa Bognetti (62 anni, pensionata), Graziella Masetta (42 anni, operatore forestale), Valter Galisse (42 anni, impiegato), Davide Sonza (37 anni, lavoratore dipendente).
"Abbiamo voglia di fare – sottolinea Caffaro -, entusiasmo e ambizioni. Quasi tutti i candidati provengono dall'Associazione, lavoriamo insieme da tempo, condividendo progetti comuni. Il gruppo è quindi collaudato, eterogeneo e ben affiatato, ognuno metterà a disposizione del paese le proprie capacità. Finora abbiamo promosso diverse iniziative, creando momenti di aggregazione, e abbiamo dato dimostrazione che impegnandosi per la comunità si possono ottenere buoni risultati. La politica sta cambiando e riteniamo che occorrano competenza, trasparenza e rapidità di decisione per prendere in mano la gestione di un paese che procede al rallentatore".
Mio padre è stato l'amministratore che ha permesso a Lessolo di uscire dall'arretratezza del dopoguerra, costruendo infrastrutture e servizi, facendolo diventare un paese moderno. Sono passati dieci anni con una diversa amministrazione per farlo rimpiangere. Ora tutto si è fermato, si è investito tutto il denaro pubblico in un'opera monumentale (la casa di riposo) a discapito anche solo delle manutenzioni e della pulizia dei rii e delle strade, ma soprattutto si sono persi i rapporti con i cittadini e con il territorio. Per questo ho sentito il dovere morale di non disperdere definitivamente tutto ciò che ancora c'è di buono nel nostro paese e ho deciso di candidarmi"
Elena Caffaro
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