“Sì, è vero. Ho già firmato anche io per trasferire i nostri vigili all'Unione dei Comuni”. Il sindaco Ugo Dallolio non si nasconde, e non potrebbe fare altrimenti. La notizia ha già fatto il giro del mondo. E la domanda è sorta spontanea. Ma come, i vigili esprimono alla quasi unanimità il loro malcontento per il funzionamento del comando unificato di polizia municipale, e in tutta risposta i sindaci dell'Unione dei Comuni li trasferiscono in massa proprio all'interno dell'Unione? Sembra una gran bella presa per i fondelli. Per essere delicati. Ma Dallolio ci spiega il perché della sua scelta. E dice, udite udite, di averla condivisa (la scelta) con gli agenti della polizia municipale di San Mauro. “Ho parlato con sette dei nostri vigili – racconta il sindaco, che negli ultimi due giorni ha avuto due lunghi incontri con il personale della polizia Net –, e loro mi hanno confermato di essere favorevoli all'Unione dei Comuni. O meglio, di non avere alcuna preclusione sul progetto in sé. Mi hanno chiesto, però, di farmi promotore e portavoce delle loro istanze: io mi impegnerò, fin da subito, per dare un cambio di passo alla gestione del comando unificato della polizia locale”. Tecnicamente, dopo il rifiuto del sindacato ad accettare un'ulteriore proroga del servizio fino a fine anno, le strade che si ponevano davanti ai sindaci dell'Unione e al direttore Stefano Maggio erano due. O far saltare il progetto del comando unificato, ammettendo così un dolorosissimo fallimento, oppure trasferire tutto il personale (i vigili sono 104 in tutto) direttamente all'Unione dei Comuni. La strada scelta è stata la seconda. “Tecnicamente non cambierà nulla. I vigili continueranno ad essere sul territorio, sia per loro che per i cittadini non ci saranno differenze – dice il sindaco –. Si tratta solo di una modifica tecnica”. Resta il fatto che il messaggio è l'opposto di quello che i vigili si aspettavano. O auspicavano. “Alla base di questa modifica c'è un fatto inequivocabile – continua Dallolio –. C'è bisogno assoluto di un cambio di passo. Il personale lamenta grosse carenze organizzative e gestionali, e io mi farò portavoce delle loro istanze. Parlerò nei prossimi giorni con il direttore dell'Unione, Stefano Maggio. E non è escluso che io proponga un cambio ai vertici del comando, come del resto avevo già fatto all'epoca con Sergio Zaccaria. Con una pressione politica forte, si può arrivare a una soluzione”. Signore e signori, questo sarà il banco di prova per giudicare l'effettivo peso politico di San Mauro, e del suo sindaco, all'interno dell'Unione dei Comuni (con Corgiat e Barrea in scadenza di mandato, non è detto che Dallolio possa essere il prossimo presidente dell'Unione). Un banco di prova che è anche, secondo alcuni, l'ultima chance. Di mezzo c'è la sicurezza dei cittadini, e della città. Di mezzo ci sono gli agenti di polizia municipale che finora hanno navigato in mezzo alla confusione e all'incertezza. Per quanto ancora saranno disposti a pazientare?
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