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PAVONE. In Regione Gora del Quaro pista di motocross abusiva. Interrotta l'attività

PAVONE. In Regione Gora del Quaro pista di motocross abusiva. Interrotta l'attività

Gora del Quaro

La pista di motocross in Regione Gora del Quaro era abusiva. Lo hanno scoperto gli agenti del Corpo forestale dello Stato del Comando Stazione di Settimo Vittone. Il circuito abusivo si sviluppava per una lunghezza di circa 1.300 metri, con tanto di salti e svolte, all'interno di un'area sottoposta a vincoli ambientali. Per questo sono stati denunciati all’autorità giudiziaria, per assenza di autorizzazioni urbanistiche e ambientali, sia il responsabile dell’Associazione Motoristica che il responsabile della pesca sportiva, concessionaria dell’area, di proprietà del Comune di Pavone.

Il Comando di Settimo Vittone è intervenuto in seguito ad alcune segnalazioni arrivate dagli abitanti delle aree limitrofe, disturbati dai rumori assordanti delle moto da cross che giravano in pista diversi giorni alla settimana compresa la domenica. Poche settimane fa i residenti avevano anche presentato una raccolta firme in Comune da cui era partito un percorso condiviso al fine di riuscire ad integrare l'attività sportiva senza cagionare fastidi alla popolazione.

Amareggiato il Sindaco Maria Aprile che ha firmato un'ordinanza con cui dal 19 marzo è stata interrotta l'attività. "Noi abbiamo la nascita di questo percorso di pista sperimentale – premette Aprile – che doveva comportare una serie di attività: tracciare il perimetro, pulire dai rovi il territorio perchè era inutilizzato da tanti anni, verificare la potenza del suono per capire come si collocava rispetto ai termini di legge. L'associazione si era impegnata a condurre i controlli e a rispettare le normative per svolgere attività dilettantistica. Ma nel giro di un mese abbiamo verificato molte inadempienze. L'Associazione aveva esteso il percorso rispetto al perimentro entro cui si erano svolte prove acustiche, peraltro in direzione del torrente. La abbiamo anche invitata a ridurre l'orario perchè il cantiere Ativa, aperto in Cascine Marchetti, a pochi metri, che crea già un rumore in aggiunta all'autostrada. Sono dispiaciuta per il fatto che abbiamo fatto un investimento di tempo e anche in parte economico per certificare questo percorso. Ci sembrava bella l'idea di offrire opportunità sportive nuove e rivalutare un'area abbandonata e che potesse servire per i giovani. Invece siamo rimasti molto sorpresi dall'elenco di abusi verificati. Dire che è venuta meno la fiducia che avevamo dato l'associazione è dir poco".

 
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