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IVREA. 330 firme contro la cementificazione di via Lago San Michele

IVREA. 330 firme contro la cementificazione di via Lago San Michele

330 firme contro la cementificazione di via Lago San Michele. Sono state raccolte tutte nel pomeriggio di sabato 15 febbraio, in poche ore, dalle 15 alle 19, e presentate lunedì mattina all'ufficio tecnico del Comune. Un documento di nove pagine in cui l'omonimo Comitato Lago San Michele, con il Comitato Bosco Insieme (formato da cittadini di via dei Chiodi), evidenzia le incongruenze riscontrate nella procedura di Pec che consentirà alla società Gi.Ca.Se di Gianotti una nuova espasione edificatoria.

Una prospettiva che stride enormemente con le promesse e le rassicurazioni, circa la tutela paesaggistica e ambientale della zona, fornite dall'Assessore Giovanna Codato ancora la scorsa settimana, in occasione dell'incontro pubblico organizzato in Sala Santa Marta. La Codato, anzi, ha cercato in tutti i modi di scaricare la responsabilità sugli uffici comunali malgrado l'eloquenza della mail che a suo tempo aveva inviato al Comitato e in cui già prospettava una variazione di previsione urbanistica riguardante edifici e viabilità.

La petizione (a cui si è accodata anche Legambiente) presenta in modo ben dettagliato e preciso quindici osservazioni, oltre ai risultati di un sondaggio condotto tra la gente, per chiedere all'Amministrazione Comunale di non approvare il Piano Esecutivo Convenzionato ma di sottoporlo ad un confronto pubblico, peraltro secondo le iniziali dichiarazioni d'intenti dello stesso Assessore. La risposta è attesa per l'incontro convocato dalla Giunta per martedì 25 febbraio alle 18 presso la sede Atl di Ivrea alle 18.

In considerazione di tutte le osservazioni riportate – è scritto nella petizione- , si propone alla Giunta Comunale di esprimere un voto contrario al Pec, al fine di iniziare una nuova procedura di elaborazione di variante al progetto che tenga conto delle reali esigenze del quartiere e dei cittadini residenti in zona, i quali hanno già espresso la loro opinione così come risulta dalle indicazioni allegate el documento A". Il tutto, si aggiunge, nel rispetto delle norme che l'Amministrazione ha assunto e riportate all’art. 20.09 delle NTA, che testualmente recita: "Tutti gli interventi indiretti sono sottoposti, a partire dalla loro fase preliminare e fino alla definizione, ad una procedura di informazione e consultazione della cittadinanza, ai sensi della legislazione e normative vigenti”.

Tra le osservazioni tecniche al Pec si rileva la mancanza della procedura di Via (Valutazione di Impatto Ambientale), refusi ell'indicazione degli importi delle opere a scomputo e l'assenza nell'avviso di pubblicazione del procedimento amministrativo relativo all'accoglimento. Inoltre viene criticato un eccessivo vantaggio per i privati. In particolare la strada prevista a doppia circolazione, a sud del lotto, risulta funzionale esclusivamente al nuovo edificio. Secondo gli abitanti va assoggettata ad uso pubblico con illuminazione e marciapiedi così come le opere a scomputo devono essere garantite interamente dalla polizza fideiussoria e comprendere. come si profilava nel piano di coordinamento originario. il parcheggio davanti alla scuola materna, illuminazione, passaggi pedonali e verde pubblico.

In ultimo vengono rilevate due criticità: il rischio di sovraccaricare le fognature esistenti e causare pericoli per l’incolumità pubblica in caso di abbondanti precipitazioni (il cosiddetto “scaricatore del lago” del diametro di 600 mm già sopporta le fognature miste delle abitazioni nonché da tutto l’enorme bacino di impluvio del Lago San Michele compreso i canali, scoli e rii) ed un aumento del traffico veicolare insostenibile per via dei Chiodi.

       
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