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SAN MAURO. La lettera della Presidente di Ad: “Ora come faremo senza di te alle riunioni?”

SAN MAURO. La lettera della Presidente di Ad: “Ora come faremo senza di te alle riunioni?”

In foto, Serena Stefani e Claudio Viano

In una lunga e commovente lettera pubblicata su Facebook la Presidente Serena Stefani, ricorda così il suo amico e collega di lista. Parole scritte a margine del funerale del dottore sanmaurese.

“Ieri ti ho salutato per l’ultima volta, cioè ho salutato la parte di te tangibile; il resto rimane, sia anima, spirito, energia, ciascuno crede a suo modo; e se anche così non fosse ci sono i ricordi e c’è quello che ti rimane dentro. E proprio i ricordi in questi giorni sono stati una presenza costante. Una serie di ricordi sparsi, che si sovrappongono e si aggrovigliano e ne fanno scaturire altri: ho ricordato persino la sensazione di solletico della tua barba quando ci salutavamo. Ricordo il contrasto che sembrava esserci fra la tua profonda conoscenza di altre culture, altri mondi (che sovente ci aiutava a capire situazioni per noi altrimenti incomprensibili) e quella altrettanto profonda del nostro piccolo mondo, delle pieghe di tutti i tessuti della nostra Città.

Penso a come riuscivi a rendere semplici e naturali, argomenti e situazioni che per noi erano fantascienza. Penso a come parlavi con orgoglio delle “tue ragazze”.

Penso a LilyRose, alle sue foto, a come ti si illuminavano gli occhi quando parlavamo di lei. E così mi è venuto in mente di come attendevi la pensione per poter gestire meglio il tuo tempo, per riprendere a viaggiare, anche se, come ammettevi, il “doc” non avresti mai smesso di farlo: ci sono molti modi per “curare” “prendersi cura” delle persone, dicevi. Penso alla tua umanità, al tuo essere davvero un uomo buono, alla tua disponibilità, al tuo trovare sempre le parole giuste. Hai visto, ieri quando le lacrime hanno preso il sopravvento, c’era Marilù accanto a me, in lacrime anche lei, e allora ci siamo strette il braccio, senza bisogno di guardarci, perché sapevamo di esserci, perché lei era lì e io ero lì. E Luca, Marco, Paola, gli altri, erano poco distanti, lì anche loro, con altri amici. Perché fra di noi è così, e anche con te era così: noi ci siamo, sappiamo che qualcuno di noi sarà sempre accanto. Dopo siamo andati a trovare altre persone che hanno fatto parte della nostra vita, nonna Ramira, Letizia, Gino, Gianna e a salutare anche altri che non sto a nominare… ma siete troppi, siete davvero troppi ad essere lì! In questi giorni, e anche ora, è inevitabile pensare al tempo passato insieme, ed è veramente tanto! Sono momenti di riunioni, di iniziative e incontri, politici, culturali, solidali, umanitari, o semplicemente conviviali come fanno i veri amici, come noi eravamo. Anzi, no, noi siamo amici. Però sono spaventata. Come farò ora quando saremo in riunione e tu non ci sarai? Come farò quando non potrò tenerti il posto a tavola o nelle panche di un pub? Come farò a non chiamarti per chiederti «senti, c’è questa situazione: che ne pensi?». So che devo darti l’addio, Claudio, almeno nella forma che c’è stata finora: sai che ti ho sentito vicino diverse volte, in situazioni difficili, anche personali: tu c’eri e sapevi dirmi le cose giuste, sapevi “prenderti cura” di me. Allora ora ti metto accanto a Letizia, e sarete per me maestri di vita, esempi di come la vita va vissuta, al servizio degli altri e del bene comune.

Ti auguro tanta pace, e se puoi non farci mancare i tuoi preziosi consigli e pareri. Per sempre nel mio cuore, ti voglio bene”.

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