Ebbene, partiamo con un bel quiz: Presso quale monumento canavesano si svolgeva la scampagnata di fine anno scolastico delle elementari, che le prime volte "ah bella l'idea, che posto carino, non lo conoscevo, e poi è divertente fare le macchinate coi genitori dei compagni di classe per non occupare troppo spazio di parcheggio, ma al quinto poi ti sei rotto le palle sempre tutto uguale anche il menu che noia a parte le uova ripiene"? Avete indovinato? Bravi? No, bravi un cazzo! Avete capito solo dal titolo dell'articolo, sennò non avreste colto una cippa. Ebbene sì, andavamo al Ciucarun. Anche se all'epoca capivo Ciucaron, e credevo che si chiamasse così la località, e non il campanile stesso, visto che ho sempre capito il piemontese come Gerli ha previsto l'evoluzione della pandemia. Fatto sta che il luogo è alquanto suggestivo, gradevole nei giorni soleggiati per la posizione panoramica rispetto alla catena delle Alpi. Ma forse è ancora più apprezzabile in autunno, nelle giornate uggiose, con una bruma che a tratti rammenta certe ambientazioni mistiche irlandesi. Ma adesso basta con queste stronzate romantiche. Ma cosa ci fa un campanile solo soletto in un grande prato? Che poi è anche imbarazzante: già i campanili sono simboli fallici, ma se li isoli addirittura dalle chiese, allora sì che esageri. Bello eh, per carità, tutta pietra con monofore e bifore, pure una trifola e una Balzola. Ma non lasciatevi confondere: il Ciucarun non è sempre stato così. In origine la chiesa c'era eccome, era dedicata a San Martino, ma nel 1700 venne abbattuta. Da cui il famoso proverbio "Per un punto San Martino perse la chiesa". Insomma, San Martino altro non era che la parrocchia del borgo di Pessano, fondato da tale Gignolo Vigna, che ottenne l'onore di costruirlo dopo avere battuto il fratello Gegno riuscendo a trovare 12 pezzi di cotica in un piattone di fagioli grassi rispetto ai soli undici del consanguineo. Che infatti la località si chiama Albareto, esattamente come Alba Longa. Oltre alla chiesa naturalmente c'era tutto un ricetto ed un castello, collocazione principe dei presepi viventi di Georgia Popolo; borgo fortificato che doveva difendere il territorio eporediese dalle tentazioni colonialiste di Vercelli. Eppure di tutte queste meraviglie non rimane nulla, roba che nemmeno Anna Malo e la giunta leghista eporediese. Per un lungo periodo la chiesa di San Martino venne utilizzata unicamente come oratorio, quindi niente film porno. Pare che quel luogo fosse uno dei preferiti di Adriano Olivetti, anche se il campanile come tasto di macchina per scrivere sarebbe un po' troppo alto. Adesso vado a prendermi una ciucca di rum.
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