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21 Dicembre 2020 - 11:34
Una deroga alle limitazioni sulla caccia. Almeno a quella al cinghiale.
Lo chiede l’associazione Obiettivo Monferrato Torinese e lo chiedono, ai rispettivi Consigli comunali (devono essere almeno cinque ad aderire all’idea purché diventi proposta di legge o, in alternativa, la Giunta regionale) i consiglieri Emmanuele Serlenga, Renato Dutto e Andrea Sacchi di Lauriano, Paola Moscoloni e Felicita Tosco di Verrua Savoia, Alexander Boraso di Monteu da Po, Carlo Giacometto e Anna Marolo di Brusasco.
Lo chiedono con una lettera indirizzata anche a Regione Piemonte, Città Metropolitana e “ATC To 5” della collina torinese.
“La numerosa torma di cinghiali presenti sul territorio del Parco del Po è foriera di pericoli per l’incolumità delle persone, compresi gli automobilisti che transitano sulla Sp 590, nonché di ingenti danni per l’agricoltura e per l’allevamento - denunciano -. In particolare in questo settore i danni causati dai cinghiali si concretizzano, oltre che nell’uccisione di bestiame, anche nell’esposizione al contagio da peste suina antropica. Questa situazione si presenta grave anche sotto il profilo finanziario, se solo si tiene a mente che il fondo per il risarcimento dei danni prodotti dai selvatici alle colture agricole nel 2019 stanziato dalla Regione è stato pari a 1,875 milioni di euro. L’unico rimedio a questa situazione che si è sino qui dimostrato efficace è il contenimento ad opera dei cacciatori della zona”.
“Si rende dunque necessaria la prosecuzione dei piani di contenimento dei cinghiali, che causano gravi danni alle produzioni agricole, oltre a rappresentare una seria minaccia alla circolazione stradale - continuano i consiglieri comunali di Obiettivo Monferrato Torinese - e, soprattutto in questo momento, un possibile veicolo di diffusione della peste suina africana. Nella riserva naturale tra il Parco Fluviale del Po e la Sp 590 possono operare solo i cacciatori residenti nell’area attigua - aggiungono -. Questi piani di contenimento funzionerebbero con tutta probabilità meglio se tale limite della residenza contigua fosse derogato, quantomeno per quanto riguarda la caccia al cinghiale”.
I consiglieri di Obiettivo Monferrato Torinese propongono quindi alle amministrazioni regionale e locali la possibilità di predisporre un disegno di legge che consenta l’attività venatoria anche a cacciatori non residenti nell’area contigua soltanto in relazione a piani di contenimento dei cinghiali.
Chiedono inoltre di instaurare tra tutti i soggetti istituzionali e associazionistici un tavolo di lavoro finalizzato alla risoluzione, una volte per tutte, dell’emergenza cinghiali.
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