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06 Novembre 2020 - 10:27
L’amministrazione comunale, tramite una determina, ha incaricato un tecnico di stilare un regolamento per il per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti radioelettrici e per la minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Si tratta di uno strumento che molti Comuni hanno già adottato, sulla base delle disposizioni regionali del 2005, per salvaguardare la popolazione di fronte alle sempre più assillanti richieste di installazione di ripetitori per la telefonia mobile o per impianti radiotelevisivi da parte delle società. Era stato proprio il sindaco di Loranzè, Claudio Marchiori, qualche mese fa, ad emettere una delibera contro l’installazione delle antenne 5g sul territorio di Loranzè. Ormai Hanno superato quota 200 i comuni che bloccano le antenne, creando problemi allo sviluppo di una rete proprio nelle zone dove ce ne sarebbe più bisogno per lavorare e studiare.
“Le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate - spiegava il sindaco nell’ordinanza -, e manca qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi alle decine di migliaia di Stazioni Radio Base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2G, 3G, 4G oltre alle migliaia di ripetitori Wi-Fi attivi”.
Potrebbero esserci, poi, anche conseguenze per la salute. “Il documento pubblicato nel 2019 - proseguiva il primo cittadino nel documento - dal Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Commissione europea, affermando come il “5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche” ha evidenziato un chiaro segnale agli Stati membri, soprattutto all’Italia, sui pericoli socio-sanitari derivabili dall’attivazione del 5G (che rileva gravissime criticità, in parte conosciute sui problemi di salute e sicurezza dati) confermando l’urgente necessità di un intervento normativo nei riguardi della diffusione di tale nuova tecnologia 5G”. Proprio per queste ragioni il sindaco ha deciso di “vietare a chiunque la sperimentazione o installazione del 5G sul territorio del Comune di Quagliuzzo, in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’ International Agency for Research on Cancer, applicando il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea, prendendo in riferimento i dati scientifici più aggiornati, indipendenti da legami con l’industria e già disponibili sugli effetti delle radiofrequenze, estremamente pericolose per la salute dell’uomo”.
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