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RONDISSONE. Crepe alla Chiesa dell’Assunta: non erano le campane ma la copertura del sagrato

L’infaticabile Don Gino Casardi, Parroco del paese, è nuovamente al lavoro per salvaguardare un pezzo del patrimonio religioso, storico e artistico di Rondissone.

Come aveva annunciato l’attenzione torna a concentrarsi sulla Cappella della Beata Vergine delle Grazie, luogo particolarmente caro ai rondissonesi, poiché la chiesetta è intitolata alla Vergine e qui, in maggio, si tiene la funzione solenne per l’apertura del Mese Mariano, con la successiva recita del Santo Rosario per tutto il mese e sempre qui si celebra la festa di Santa Rita. Negli ultimi anni, avevano destato preoccupazione le crepe sulla facciata di ingresso della Capella e non è stato facile individuare le cause, tanto che, si era pensato anche potessero essere provocate dalle vibrazioni della campane. Per questo Don Gino, confortato dal parere dei tecnici, aveva deciso di non suonare più le campane. Fino alle settimane scorse, quando ulteriori sopralluoghi hanno stabilito che i danni sono causati dal peso del pronao che sostiene una copertura del sagrato della chiesa, che ospita i fedeli durante le funzioni più affollate. Don Gino si è messo al lavoro ed ha dato il via alla predisposizione dell’intervento che porterà a rinforzare il pronao con due putrelle laterali e, nel contempo, verrà rifatta anche la pavimentazione del sagrato.

Si è pensato anche di intervenire anche all’interno, puntando l’attenzione sulla tinteggiatura, cercando di riportare i colori originari all’interno del piccolo Santuario.

I sopralluoghi effettuati dagli incaricati della Sovrintendenza e dall’architetto Gastaldo Brac, incaricato dalla Diocesi di Ivrea, hanno constatato come i molteplici colori presenti, non rispecchino stile ed epoca originari.

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