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ROBASSOMERO. Quando San Gregorio taumaturgo salvò il paese dalle acque della Stura

ROBASSOMERO. Quando San Gregorio taumaturgo salvò il paese dalle acque della Stura

Domenica 17 novembre il patrono del paese, San Gregorio Taumaturgo, è stato commemorato con la processione che come da consuetudine si reca nella piazza CLN (del mercato). Nel corso dei secoli, la Stura è sempre stato un pericolo sul territorio.  Una grande piena si verificò nei giorni 15-16-17 ottobre del 1839, a seguito di persistenti piogge autunnali. Quando l’acqua, che erose la sponda destra, stava minacciando la chiesa e le case nel centro del paese, gli abitanti chiesero la protezione del santo.  Fu così che con le preghiere il pericolo fu scongiurato perché la piena del torrente si placò.  Da 180 anni in questo giorno si celebra questa ricorrenza. Dopo la benedizione del parroco don Ugo Borla, la sindaca Rosalia Mangani ha pronunciato parole di ringraziamento per la protezione del patrono, ricordando anche che nell’ultima grande piena del 14 ottobre 2000, il ponte che collega Robassomero a Ciriè crollò, per fortuna senza causare vittime, ma con danni e disagi enormi per i cittadini. Sempre domenica il vice sindaco Giuseppe Raffaele ha invece pres parte alla commemorazione al Cudine (Corio) in memoria dei Caduti per la Libertà, tra loro alcuni robassomeresi.

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