La protesta dei lavoratori dell'ex Embraco si sposta dai cancelli della fabbrica di Riva di Chieri al ministero dello Sviluppo Economico, in attesa del tavolo convocato dal governo per il 23 ottobre. Da Torino arrivano 170 operai, i sindacati e il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, "al primo sciopero" della sua vita, con l'assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino. Nello stabilimento sono state proclamate otto ore di sciopero, dopo il blocco dei cancelli della vigilia contro gli stipendi d'oro ai manager da parte della nuova proprietà, il gruppo nippo-israeliano Ventures, che all'ex Embraco dovrebbe produrre robot per la pulizia di pannelli voltaici riassumendo tutti i 409 lavoratori. Davanti al Mise si presenta a sorpresa anche l'ex ministro Carlo Calenda, protagonista dell'accordo per il salvataggio dell'ex azienda Whirpool: ribadisce la sua richiesta di un intervento di Invitalia con ingresso nel capitale della società. Per il tavolo bisogna aspettare il 23, ma Cirio e i lavoratori strappano due incontri con i sottosegretari al Lavoro Francesca Puglisi e allo Sviluppo Economico Alessandra Todde. Da Puglisi ottengono la promessa di un possibile prolungamento degli ammortizzatori sociali per i 470 lavoratori. "Speriamo di non averne bisogno - spiega Cirio - ma la cosa importante era avere una garanzia da parte del Ministero del Lavoro che nel caso si dovesse aprire una nuova trattativa si possa avere un prolungamento della cassa integrazione. C'è stato questo impegno ed è positivo". "E' un primo passo per tutelar ei diritti degli operai", commenta il deputato Pd Davide Gariglio. "Abbiamo registrato impegni formali da parte dei due ministeri coinvolti: Ventures si è dimostrata un interlocutore non affidabile. Serve una soluzione alternativa", sottolinea Dario Basso, segretario della Uilm Torino. "Abbiamo detto con forza che non ci crediamo più e che serve l'intervento pubblico per trovare una soluzione alternativa. Non c'è più tempo, serve subito un piano serio e credibile", aggiungono Edi Lazzi, segretario della Fiom di Torino, e Ugo Bolognesi, responsabile Ventures per la Fiom. I sindacati parlano di "ultimatum del governo alla Ventures: tre settimane di tempo per l'avvio del piano industriale. Scaduto questo termine, in concomitanza con l'incontro del 23 ottobre al Mise, i ministeri, le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali si adopereranno per avviare un 'piano B' in grado di salvaguardare i 409 lavoratori". Per ora sono rientrati in fabbrica 200 lavoratori, ma non sono occupati in alcuna attività produttiva e gli ammortizzatori sociali termineranno a luglio 2020.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.