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RIVA PRESSO CHIERI. Embraco: servono 3 mld, primo sciopero contro Ventures

RIVA PRESSO CHIERI. Embraco: servono 3 mld, primo sciopero contro Ventures

PAOLO GENTILONI INCONTRA I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI DELLA EMBRACO ACCOMPAGNATO DA SERGIO CHIAMPARINO

Ventures non ha i soldi per il rilancio dell'ex Embraco di Riva di Chieri: il piano industriale per fare ripartire l'attività produttiva è da 6-7 milioni e all'azienda ne mancano 3. La prossima settimana ci sarà un incontro con le banche che dovranno valutare il progetto. E' il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a fare chiarezza sulle condizioni reali dello stabilimento ex Embraco passato dalla Whirlpool al gruppo cino-israeliano Ventures che dovrebbe produrre robot per la pulizia di pannelli solari e biciclette elettriche. Cirio con l'assessore regionale al Lavoro, Elena Chiarino, parla ai cancelli della fabbrica dove si è svolto il primo sciopero di quattro ore contro la nuova proprietà. Finora sono rientrati 187 lavoratori su 411, ma la produzione è completamente ferma. Non c'è traccia di macchinari, chi è rientrato pulisce i vetri o pittura pannelli. Il rischio è che tra dieci mesi vadano tutti in mobilità. "I lavoratori sono stati presi in giro da Bruxelles e da Roma. Non vogliamo promesse ma impegni seri", afferma il presidente della Regione che chiede al governo la convocazione urgente del tavolo di crisi e, con i sindaci di Chieri e Riva di Chieri, promette di organizzare dei pullman per portare i lavoratori a Roma. L'assessore Chiorino annuncia che "partiranno corsi di formazione per 300 lavoratori con un impegno di 220.000 euro, cifra che verrà erogata al termine dell'attività formativa". "È uno sciopero anomalo fortemente voluto dai lavoratori, non per fermare la produzione che non è mai ripartita ma per richiamare l'attenzione. Basta parole, ora vogliano i fatti. Alla Regione chiediamo di darci una mano", attacca il segretario della Uilm torinese Dario Basso. "Siamo a un punto di non ritorno questo progetto deve arrivare a una conclusione", sottolineano Edi Lazzi e Ugo Bolognesi della Fiom.
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