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14 Febbraio 2019 - 17:42
IL PONTE del sentiero che sale al Castello è stato pulito dalla Forestale
C’era una volta un castello... e non è una favola. Semmai un bel sogno al quale il sindaco Silvana Rizzato vorrebbe dare forma di progetto. “Mai dire mai - commenta la Rizzato - dicono che non bisogna mai arrendersi. Mai smettere di crederci. E quindi perché non sognare in grande?”.
Quel che il sindaco vorrebbe restituire al bel territoro canavesano è semplicemente il belvedere che si può godere dai ruderi dell’antico maniero, una costruzione medievale per centinaia di anni al centro della storia locale. Secondo la tradizione popolare vi avrebbe soggiornato anche Re Arduino in persona. Siamo intorno all’anno mille. Precisamente nel 1002, da quanto si narra con orgoglio da queste parti. Le prime notizie storiche, però, lo collocano ben dopo, a metà del quattordicesimo secolo. Fu distrutto e ricostruito più volte nel corso delle scorribande che misero a ferro e fuoco il Canavese in epoca medievale. Il Castello, stando alle fonti storiche, divenne di proprietà dei Conti di San Martino e venne distruttodapprima, nel 1364, come raccontato da Pietro Azario nel “De bello Canepiciano”, poi nuovamente ricostruit, infine distrutto definitivamente nel 1552, durante le guerre franco-spagnole.
Oggi, di quelle antiche mura, non ci sono che i resti dell’antica torre che ospitava il corpo di guardia. In vecchie cartoline di inizio Novecento la struttura, alta circa 12 metri, appare ancora ben conservata. Oggi non ne resta che una piccola porzione.
“Quel che si può salvare è il belvedere” spiega il sindaco Rizzato. Una vista panoramica tra le macerie di un Castello che ha visto passare la storia locale.
“Un progetto ambizioso - spiega -. Non so se avremo mai le forze e le risorse per portarlo a termine. Ma qualche piccolo passo intendiamo farlo in questa direzione”.
Grazie alla collaborazione con il Corpo Forestale verrà fatta la pulizia del sentiero che porta fin lassù. “Parliamo di terreni privati - precisa il sindaco - per questo motivo stiamo lavorando per cercare di ottenere un comodato d’uso che ci permetta di lavorare per renderlo fruibile”. In primavera dovrebbe iniziare la pulizia degli argini della via per Perosa: “Lo scorso anno, proprio lungo quella via, la forestale ha fatto un lavoro meraviglioso ripulendo il ponticello che si trova sulla via dciottolata. Passando sotto il ponte si va verso Perosa, passando sul ponte si sale verso il Castello. Adesso è tutto bosco, una selva impenetrabile. Il sogno è quello di poter creare un percorso naturalistico in quei 20mila metri quadri di terreno che porti al belvede tra i ruderi del castello”.
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